tag:blogger.com,1999:blog-5731158809187641100.post7588157061327291171..comments2022-11-07T00:45:02.481-08:00Comments on gironzolando tra le nuvole: Confronti poeticiDanila Oppiohttp://www.blogger.com/profile/14305880934566238959noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-5731158809187641100.post-58363247089518603322014-01-25T12:18:50.849-08:002014-01-25T12:18:50.849-08:00ciao Mauro! Innanzi tutto devo ringraziare te, per...ciao Mauro! Innanzi tutto devo ringraziare te, perché la poesia di Pavese me l'avevi inviata tu stesso! Leggendola, e avendo da poco letto anche quella di Hesse, ho notato alcune analogie e mi è piaciuto crearne un confronto.<br />La tua esegesi sulle stesse ampia la conoscenza più profonda dei due poeti, il tuo commento quindi arricchisce in modo superbo il mio breve pensiero. DanilaDanila Oppiohttps://www.blogger.com/profile/15255636051250497248noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5731158809187641100.post-61841353939303563872014-01-25T05:30:15.884-08:002014-01-25T05:30:15.884-08:00Complimenti Danila per la tua analisi comparata de...Complimenti Danila per la tua analisi comparata delle due poesie! In effetti sono giuste osservazioni, soprattutto su quanto la natura sia presente in entrambi i poeti, e non solo in questi componimenti, ma in questi, più che in altri, rappresenti come una grande metafora della vita... <br /><br />In Hesse addirittura trovo un tono più leopardiano in quel verso "Non gli è cara nessuna cosa bella", come a voler farci notare che alla fine nulla possiamo di fronte alla sua potenza quasi distruttiva che assimila a quella dell'uomo "Abbandono e mando in pezzi/ciò che non volli conservare"... quasi un rimpianto in quel "non volli", perché l'uomo, a differenza della natura, può decidere di non distruggere, di non far male... e infatti nell'ultimo verso c'è quell'atto volontario, quasi una ribellione espressa con quello "strappare" alla notte e alla morte la luce del giorno, di cui abbiamo bisogno per poter continuare a vivere... <br /><br />In Pavese la natura colta quasi in dormiveglia e in ogni caso in una luce di freddezza, fisica e mentale, ha invece come contraltare la presenza della donna amata di cui però ricorda ogni cosa, ogni particolare, ma quest’ultima in più ha la vita e il calore, quel “respiro” o “fiato”, che viene ripetuto in ciascuna delle tre strofe, che vuole sottolineare la sua vicinanza, la sua presenza ed importanza, il bisogno che ne ha per scacciare la solitudine e la morte… Ci trovo davvero una grande dichiarazione d’amore e di estrema gratitudine per ciò che essa rappresenta per lui…<br /><br />Due bellissime poesie da leggere ancora per assorbire il loro incanto e la pienezza del significato di quelle parole. Grazie ancora Danila per averle proposte. Mauro<br />Mauronoreply@blogger.com