martedì 8 maggio 2012

ALLA MIA MARINELLA

Ti ricordi Marinella
di me
quando sensuale
m'abbracciavi,
io giovinetto senza peli
ma con il desiderio
di starti vicino vicino?

Ricordi la mia allegria
il mio amore
la mia passione
la mia tristezza
quando non ti vedevo?

Mi coccolavi, ricordo,
tra le tue braccia
e giocavamo e ci amavamo
in quella spiaggia
creata dal Signore
e sbiancata dal sole di primavera
in mille capriole
che il nostro mare vicino
accoglieva, felice
del nostro amplesso.

Marinella mia,
io non ti ho tradito, mai.
Al contrario
ho versato lacrime
di dolore, di nostalgia,
anche di gelosia
quando altri miei simili
ti hanno conquistata
con la forza
violentando la tua natura.

riempiendoti di nuova civiltà
scavando nelle tue viscere
stravolgendo la tua presenza
strappandoti agli occhi miei
e inghiottendoti nei solchi
di quest'era moderna.
mentre tu, silente
e ancora splendente nelle tue forme,
chiedevi di resistere
alla violenza umana.

Non ci sei più, Marinella,
coperta dal manto dell'oblio
dove io, mai e poi mai, dopo,
sono riuscito a posare le mie mani
anche per una semplice e sola carezza.

Non ti ho più vista
nelle albe, nei meriggi assolati,
nei tramonti infuocati.

Sei nel mio cuore
Dentro la mia anima
Di te mi è rimasta
l'immagine millenaria,
la bellezza incontaminata
la tua impronta
che ancora mi conduce alle tue dune,
inesistenti, sopraffatte e dimenticate

Ma non da me

Gavino Puggioni
Le nuvole non hanno lacrime


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