L'infinito mi sorprese
mentre io lo cercavo ancora
per lenire miei pensieri
poggiati su siepi di rovo
dal solleone addormentati
Trasparente nella sua immensità
lui mi diceva di entrare
dalla porta principale
dove angeli di neve mi avrebbero
protetto dal male
se mai ci fosse stata calamità
Il cielo era alto ora
più alto del mio infinito
mentre il sole bruciava
ali di farfalla e col suo calore
impediva a me di entrare
A me che ero stato invitato
al desco del creato
senza cibo senza acqua
ma solo per amare
E la follia?
Eccola!
L'ho appena descritta
Gavino Puggioni
Da Nelle Falesie dell'anima
Meravigliosa!
RispondiEliminaGraziella