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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

martedì 31 marzo 2015

Il mio vento


Vado per vie e viuzze della mia isola
da nord a sud, da est a ovest
fino ai carruggi di Carloforte
attraverso antichi paesaggi
maestosi e misteriosi
modellati dalla luna
e testimoni del tempo

Ascolto e seguo 
il volo dell'aquila reale
e i lamenti dei cavallini della Giara
vedo anche nuvole imbevute di veleno
che in lontananza accompagnano
stormi di stornelli
disegno dell'impossibile
caleidoscopio della natura
che m'incanta

Mi fermo
attonito
e ascolto sua maestà...
il vento.

Gavino Puggioni
Da Nelle falesie dell'anima

Antologia Haber Artem - Aletti Editore


Una bella raccolta di poesie di autori vari, edite da Aletti Editore, fresca di stampa.
In questa antologia si trova una mia poesia, dal titolo:
L’albero della vita

Si appendono illusioni
Su rami germogliati
Stranamente maturano
Frutti di verità lucenti
Le cui scorze attraenti
Traggono in inganno

Sfumature cromatiche
Opalescenti o opache
Arduo distinguere
Le drupe dalle bacche
Poiché imbastarditi
I frutti commestibili
Con i menzogneri

Così da floride fronde
Pesantemente ingannevoli
Si coglierà frutta succulenta
Sgocciolante dolce veleno

Danila Oppio

giovedì 26 marzo 2015

CANTO A DUE VOCI


L'incontro - il viaggio
Presentazione dell'Editore de L'argoLibro Francesco Sicilia



L’arte – quella vera, quella “sentita” e vissuta – dona all’artista una serie di capacità che forse, in potenza, appartengono a tutti noi, ma che poi solo l’artista (appunto) riesce a consapevolizzare, a portare alla luce, a mostrare a se stesso e agli altri.
Tra i tanti doni, c’è anche quello dell’incontro profondo e fecondo con altri artisti, perché il linguaggio comune che viene sviluppato consente di “conoscersi e riconoscersi” al di là delle convenzioni, delle maschere, delle consuetudini che allontanano o quanto meno tengono a distanza.
Gli artisti, invece, sanno che oltre le apparenze c’è tutto un mondo intimamente gratificante.
Così ci si incontra a livelli profondi, a volte, ed è questo che è accaduto anche a Danila Oppio e a Tommaso Mondelli, due grandi artisti della parola e (nel caso di Danila) dell’arte visiva. Artisti che nel tempo hanno consolidato e raffinato tecniche, linguaggi, capacità, e a un certo punto della loro vita si sono incontrati. Le linee della loro arte si sono intrecciate, riconoscendo un comune terreno nel quale si muovono, si spostano, agiscono, operano.
È un istante sempre particolarmente gratificante, quello in cui due sensibilità particolari scambiano emozioni e saperi (un sapere, in questo caso, non razionale) che potenziano ulteriormente ciò che ne può scaturire.
Il “Canto a due voci” è opera d’incredibile e genuina forza artistica, come tale capace di trasmettere al lettore la possibilità di riflettere. Cosa ben diversa, questa (anzi, diciamolo: diametralmente opposta), dal linguaggio sempre più aggressivo e invadente di quasi tutti i mass-media, che misurano la loro efficacia in base alla capacità di saper con-vincere schiacciando l’altrui capacità critica, in un infinito spot pubblicitario martellante e spersonalizzante.
Agli antipodi di questa miseria umana (come definirla altrimenti?) è l’arte, voce limpida che invita alla riflessione con rispetto e autentica partecipazione all’opinione altrui.
Lo scambio che avviene è stimolante, redditizio, ma di un guadagno interiore che è infinitamente più solido e duraturo degli arricchimenti materialistici.
Tommaso Mondelli: sagacia, leggerezza, ironia, umorismo, musicalità. Danila Oppio: delicatezza, profondità, umorismo, sensibilità femminile, empatia.
Con queste particolarissime “armi”, e con una grande bravura che non finirà di gratificare il lettore nemmeno dopo mille letture (anche per questo motivo, l’arte è e sa essere lontana mille miglia da qualsiasi concetto di consumismo), Tommaso e Danila ci trasportano e ci accompagnano in una visione della società e della vita che ha il potere benefico di “rallentare” il nostro sguardo spesso – troppo spesso – frenetico, superficiale.
Tra gioie e dolori (anche acuti, estremi), slanci e riflessioni, ricerche e scoperte, si fa strada questo “viaggio a due” che fin dalla prima pagina abbraccia tutti, tutti i lettori che si lasciano andare.
Voglio concludere queste brevi considerazioni con le prime parole che mi sono venute alla mente leggendo i versi che seguono: Tommaso è acuto, Danila possiede il dono immenso dello sguardo allargato. Due considerazioni, queste, inevitabilmente parziali e riduttive (anche se per me sono qualità indispensabili, in un artista), ad esse ne seguono molte altre, avanzando nella lettura. Questi sono solo i miei personali tasselli iniziali per “avviare” il mosaico di quest’opera. Ogni lettore, ne sono certo, riconosce i suoi, dai quali partire per un viaggio che non finirà mai di arricchire.

Francesco Sicilia
  

IL CANTO DELLA FATA

Collana: Il Canto della Fata
Autori Vari
Titolo: Il Canto della fata. Saggi, Poesie, Racconti
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 112
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-41-4
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 

Un progetto corale ambizioso e particolarmente articolato, questo de “Il Canto della Fata”: curato dall’Associazione “Gli Occhi di Argo” e dalla Casa editrice / Libreria indipendente “L’ArgoLibro”, vede la partecipazione di decine di studiosi di tutt’Italia e tantissimi poeti e scrittori, tutti impegnati a illustrare, a illuminare il “concetto” di Fata agli albori del terzo millennio. Gli incontri periodici presso la Libreria L’ArgoLibro ad Agropoli, i saggi inseriti in questa Antologia, le poesie e i racconti giunti in redazione a seguito del bando di concorso omonimo: ogni tassello concorre a meglio comprendere un universo culturale, artistico, storico di grandissimo valore e ancora oggi vivo, pulsante nella nostra società “iper-tecnologica” ma non per questo slegata dai grandi temi consci e inconsci che fanno da sottofondo alle nostre scelte. L’invito è a leggere questa antologia per comprendere che “le Fate” sono un patrimonio collettivo molto, molto più grande e complesso di quanto di solito crediamo. Dieci saggi, trentatré poesie e racconti: una grande ricchezza da far propria e da condividere!
Questa prima uscita antologica raccoglie i saggi di Luciana Capo, Antonella Nigro, Anna Giordano, Milena Esposito, Marisa Russo, Eufemia Griffo, Giovanna Della Porta, Giuseppe Salzano, Nicola Calabrese, Pasquale Fernando Giuliani Mazzei, Antonio Capano, Domenico Ienna.
Per quanto riguarda le poesie e i racconti, invece, sono state scelte le opere di Laura Vargiu, Fabien de La Noisette, Danila Oppio, Maria Cristina Biasoli, Marina Paolucci, Stefania Zambelli, Paola Argentieri, Giulia Stefanini, Eufemia Griffo, Desolina Neboli, Monica Fiorentino, Elisabetta Mattioli, Gabriella Pison, Rosalia Maria Lo Bue, Marisa Aneghini, Paola Verga, Daniela Freggiaro, Claudio Alciator, Marco B. Cosma Vinci, Tommaso Mondelli, Patrizia Cantarella, Cristina Cornelio, Diego Cocco, Diego Luci, Roberto Bruno, Anna Maria Guerriero, Annamaria Vernuccio, Stefania Cicalini, Laura Vallino, Elisa Rigonelli, Cristoforo De Vivo, Rosanna Fontana, Alabina MGrace.

Ed ecco la poesia di Laura Vargiu

Sa Jana
(la fata, figura delle leggende popolari della Sardegna)

Dalla piccola casa di pietra
s'affaccia sa Jana
sull'uscio a sera,
per alcuni è fata
per altri solo strega.
Lei, minuta
diafana e inquieta
ascolta attenta
il silenzio rossastro del cielo
da intrecciar l'indomani al telaio
coi fili d'oro del suo pensiero.
Respira forte
il fremito del maestrale che corre,
del mare lo smeraldo colore
dell'isola arcana le ombre.
E mesta intona un canto
figlio di sommesso pianto
che lieve là si mesce
ai sussurri e profumi del bosco,
alle arboree essenze.
Un po' fata, un po' strega
è sa jana esile e bella
e nella prima stella che sboccia lontana
già s'annega il suo cuore,
quel semplice cuore di donna
che aveva un tempo conosciuto l'amore.

Laura Vargiu

Filastrocca del bosco incantato

In un bosco di elci
lungo viottoli lastricati da selci
bordati da felci
vagavano piccole fate ed  elfi
in groppa a imponenti alci
con corna con molti palchi.

Sopra di loro, solcavano il cielo
due splendidi falchi
Era notte, la notte incantata
dipinta di sogni e di fiabe.

Ma quando un raggio di sole
squarciò il sipario stellato
e illuminò il mattino…la sveglia trillò
 e il sogno si dileguò

Nel bosco di elci
 Lungo vialetti di selci
bordati da felci
abitato da  fatine ed elfi

Che cavalcavano alci
dalle grandi corna con molti palchi
sui quali volteggiavano
 due splendidi falchi

Buongiorno mattino
è già l’ora del cappuccino!

Danila Oppio


Le fate
     
        Del mondo le fate
          dai bimbi sognate
          son vispe educate
          da natura colorate.
        E poi con gli adulti
          attendono i bimbi
          tra tanti sussulti
          e melodici giambi.
        Nelle fitte foreste
          si fanno i dispetti
          pur vivono in feste
          con gnomi e folletti.
        Gente in particolare
          circonda le fate velate
         ama non farsi vedere
         da folletti amoreggiate.
        Le fate cantano in coro
          le vere parole d’amore
          incantano pure la Luna
          pochi versi e più calore.
        Sotto l’ombrello di fungo
          vivono come gli umani
          lodano giorno più lungo
          sperano sia già domani.
        Nelle grotte, le sorgenti
           nelle lande, nelle strade
           riparando i torti ingenti
           da ingiustizie seminate.

Tommaso Mondelli

martedì 17 marzo 2015

Quando


Il cielo è vuoto
quando le madri urlano
per il dolore
quando i bambini
alzano le mani
per la paura
e le stelle non brillano
per il buio che le circonda

Ascolto suoni muti e sordi
vedo lampi di odio
e di vergogna
che offuscano le verità
quelle che la Terra ci ha donato
quelle che il Sole ha illuminato
che la stessa Luna ha custodito

Ormai il cielo è vuoto
nell'orbita della vita
si vedono soltanto pezzi di mondo
volare imbizzarriti
piccoli frammenti di civiltà
che vuol sembrare...

ma non è

venerdì 6 marzo 2015

BALI' - Parole in fuga - Poeti del nuovo millennio a confronto



Quindici mie poesie sono incluse in questa silloge poetica, che Aletti Editore ha inserito in una collana che mi piace definire "dei venti" in quanto ogni silloge ha come titolo il nome di un vento particolare, E' appena uscita dalla tipografia, e desidero presentarvela.


Retro copertina

"Il titolo dell'opera, Balì, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Balì (vento freddo periodico del Lago di Garda, soffia in genere in primavera o autunno, e ha una durata media di tre giorni. Il Balì nasce dalle Alpi, ed è il vento più violento che colpisce il lago) si susseguono, in ordine alfabetico: Luciano Aguzzi con 'Diario in versi', Anna Cappella con 'All'orizzonte s'apre', Marcella Graziosi con 'Approdi', Gino Iorio con 'La gioia di vivere', Danila Oppio con 'Graffiti graffianti', Carla Spinella con 'L'alba nel pozzo'." (Tratto dalla Prefazione di Giuseppe Aletti)
Per ordinare copia della stessa, qui sotto il link per accedere alla vendita online.

I colleghi poeti, le cui opere compaiono in questa raccolta, sono Luciano Aguzzi, Anna Cappella, Marcella Graziosi, Gino Iorio, Carla Spinella.
Poiché sul retro della copertina sono stati riportati dei versi di una poesia contenuta nella mia silloge, che è titolata Graffiti graffianti, ve la regalo, come assaggio,  tutta intera.

Inutilità

Camaleontici discorsi
In caleidoscopici sguardi
La trasparenza d’un vetro
Dal vapore opacizzato.

Frastuono di voci
Che parlano senza dire
Lasciando nella mente
Un vuoto ridondante

Criptici dialoghi
Tra sorde e mute genti
Che resta da ascoltare
Se non del vento il sibilo?


Come crepitio di secche foglie
Sotto pesanti passi
Così l’anima accartocciata
Dal turbinio mondano

Danila Oppio

mercoledì 4 marzo 2015

Premiazione concorso "Premio Poesia dell'Anno" 2014










Sabato 28 febbraio 2015, a partire dalle ore 18.30, presso la sala-convegni del Museo "Il Ciclo dellaVita" (Quartu Sant'Elena, via Eligio Porcu 271), si è tenuta la cerimonia di premiazione del "Premio Poesia dell'Anno" (7° edizione / Anno 2014), organizzato dal Centro "Il Teatro dell'Anima".

La Giuria era composta da Sabrina Fanzecco, Nicola Perra, Valentina Murgia ed Elisa Piano (Presidente del Premio). 

Sono intervenuti: Cav. Giovanni Battista Musiu,  Dott. Dino Pusceddu, Dott. Francesco Piludu e Armando Lecca.
Di seguito la classifica dei vincitori e le foto della manifestazione.




SEZIONE A (Tema libero) 

1) Gianluca Minieri (Dublino) con "L'uomo che rinasce"
2) Anna Santarelli (Rieti) con "La pazienza di vivere (sulla panchina di un parco)"
3) Grazia Godio (Segrate - MI) con "Fiocchi d'acacie "
Menzione Speciale: Renato Rossi con "In alto mare" (Marina di Carrara) 

SEZIONE B (L'amore) 

1) Fabrizio Bregoli (Cornate d'Adda -MB) con "Un contrattempo agli scambi"
2) Angelo Maria Mingioni (San Teodoro - OT) con "S'anima tua" (L'anima tua)
3) Rita Muscardin (Savona) con "In un altro cielo"
Menzione Speciale: Laura Vargiu (Siliqua) con "Il rimpianto (dal mito di Dafne e Apollo)

 SEZIONE C (Poesia religiosa) 

1) Eleonora Maria Barbaro (Reggio Calabria) con "L'abbraccio di Dio"
2) Gavino Puggioni (Sassari) con "Da qui a Santiago de Compostela"
3) Liliana Murru (Cagliari) con "The gospels (I Vangeli)
Menzione Speciale: Francesco Passacantilli (Roma) con "Fede"   

  
SEZIONE D (La natura) 

1) Enzo Quaranta (Torremaggiore) con "La luna nel lago"
2) Carmelina Petullà (Lamezia Terme - CZ) con "La danza della linfa"
3) Rita Coda (Donori) con "L'arteria ombrosa della sera"
Menzione Speciale: Carla Maria Casula (Alghero) con "Il risveglio del mattino"

 SEZIONE E (I valori della pace e della solidarietà umana) 

1) Maria Carmela Dettori (Selargius) con "Ci sono spazi"
2) Irene Carta (Cagliari) con "Su bentu" (Il vento) 
3) Dario Schonberg (Venezia) con "La società dei diversi"
Menzione speciale: Angelo Rizzi (Menton) con "Mediterraneo" 

Gavino Puggioni declama la sua poesia


I vincitori tra cui Laura Vargiu e Gavino Puggioni


Foto di gruppo


La poesia di Gavino Puggioni, che ha conseguito il secondo posto per la sua poesia a tema religioso, è la seguente:

Da qui a Santiago de Compostela


Il cammino del pellegrino
una lunga traccia di civiltà
orme sconosciute, di donne e uomini
nei solchi e nel destino della terra,
nei dove, nei sentieri di pietra
alla ricerca di se stessi
seppure guidati da una Stella
rimasta nei secoli sola e abbandonata

oggi, teoria di visioni ma anche di speranza

camminando...
camminando...
disegnando un sogno
immortale e irraggiungibile
come afflato divino
dedicato a volontà terrene...

e non siamo ancora arrivati
  
Gavino Puggioni 
20 marzo 2011

Ed ora, è il turno di Laura Vargiu che ha ottenuto la Menzione speciale per un suo componimento poetico che, a mio avviso, meritava molto di più!





La poesia di Laura Vargiu, che ha partecipato al concorso


Il rimpianto
(dal mito di Dafne e Apollo)

Apollineo tocco d’amore
la mia corsa ritrosa avvinse,
dapprima sguardi e parole
infine il fianco sensuale
mi cinse

Fuggivo sdegnosa
l’abbandono sublime,
solitudine inebriava fatale
dacché libertà chiamavo
l’ancestrale paura d’amare

Ma le carni mie molli
or son legnose scorze,
le chiome sempreverdi fronde
le braccia intreccio di rami e di ombre
i passi lesti nodose orme

Mentre stilla di rugiada
è ormai muto pianto,
offusca eterno all’alba lo sguardo
e in sul vespro a gran voce
inonda del cuore ogni anfratto.
                                                    Laura Vargiu