benvenuti

Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

martedì 31 dicembre 2013

BUON FINE 2013 A TUTTI!



AUGURO UN BUON FINE ANNO A TUTTI GLI AMICI DI QUESTO BLOG, E UN INIZIO ANCORA MIGLIORE.
DA QUESTA NOTTE, IO NON POSSO PIU' SVOLGERE LA MIA MANSIONE DI WEBMASTER PER QUESTO SITO, CUI HO DONATO L'ANIMA, PER CUI  CON LA FINE DI QUESTO 2013 TERMINA' ANCHE LA MIA COLLABORAZIONE COL POETA PUGGIONI. 
UN ABBRACCIO CIRCOLARE A TUTTI.

Danila Oppio


lunedì 30 dicembre 2013

Il focolare, lo stretto bagliore della lampada




Il focolare, lo stretto bagliore della lampada;
fantasticare col dito sulla tempia
e gli occhi che si perdono negli occhi amati;
l'ora del tè fumante e dei libri chiusi;
la dolcezza di sentire la fine della sera;
la stanchezza incantevole e l'adorata attesa
dell'ombra nuziale e della dolce notte,
oh! tutto ciò il mio sogno intenerito persegue
senza sosta, attraverso ogni vana dilazione,
impaziente per i mesi, furioso per le settimane



(Paul Verlaine - La bonne chanson, 1870 - trad. Lanfranco Binni)

Buon anno da Maristella Angeli


Ho visto il futuro

Scalatrice di pensieri
alla ricerca del cielo
ho raggiunto la cima
superando barriere
ho visto il futuro
che sfumava in grigio
ho soffiato forte
ora è blu oltremare


Maristella Angeli
(Da “Trottole di vento” Tracce Edizioni)

Con affetto
Maristella

venerdì 27 dicembre 2013

Rivista Talento



Dopo aver partecipato al Concorso La Mole di Torino, organizzata dalla Rivista Talento dell'Editore Lorenzo Masetta, la poesia di Gavino Puggioni, Nell'urna che ha ottenuto un premio speciale, è entrata a far parte del numero di novembre Acqua, insieme alla poesia di Laura Vargiu - I cieli di Gerusalemme - e a quella di Danila Oppio - Violenza - classificata a pari merito con il titolare di questo blog. 




domenica 22 dicembre 2013

I miei auguri



I miei più cari auguri di Buone Feste agli amici e ai visitatori di Gironzolando tra le nuvole! 
Vi ringrazio di cuore per le vostre visite e commenti assicurandovi che farò del mio meglio per rendere sempre più interessante questo spazio dedicato alla scrittura, alla poesia e all'arte in generale

Gavino Puggioni

venerdì 20 dicembre 2013

I POETI HANNO FAME



I poeti hanno fame

di buchi di reti, 
di pezzi di cielo.
Ricordano agli altri
che si può andare
oltre lo sforzo
di essere vivi.




Lorenzo Poggi

Natale deve essere Buono



Natale affonda in un'aria nera.
Le sue luci, una festa non decollata.
Il rosso non brilla, il bianco
non dà l'ebbra quiete delle nevi
e delle larghe barbe dei vecchi ,
il verde degli abeti e degli agrifogli
non rasserena gli occhi.

I passanti per strada scorrono veloci;
non tollerano contatti, evitano l'allegria festosa.
I bambini sorridono irrequieti, tirano le mani.
C'è chi, nel suo vestito precario, chiede aiuto.
Qualche cane lancia i suoi occhi lucidi.
Il buio scende, anticipato dal buio della mente.
Troppa tragedia attraversa il mondo.

Sembra realizzarsi la profezia del Grande Inquisitore,
creatura del poeta del bene e del male.
La volontà di potenza dei grandi imbonitori, malati
padroni del mondo e delle sorti del nostro cammino.
Un bambino arriverà presto a disturbarci, crescerà,
diventerà adulto e con la sua parola di libertà,
fratellanza, giustizia, continuerà a disturbarci.
Morirà per noi, ma noi lo ricacceremo.
Non c'è posto sulla terra per lui.
E Giuseppe, padre e figlio del bambino, piange.
Sa che per le vie ci sono troppi Erode
e questa volta non avrà il conforto dell'asino.
Finiranno a Lampedusa dopo una tempesta di mare,
portando con loro il terrore di Maria.

Ma arriveranno a noi! A quelli di noi che stanno sulla soglia.
Che sono attenti per non cadere nella trappola mortale,
preparata dalla bestia immonda, per la fine dell'umanità.
E sarà ancora Natale. Come sempre, se sapremo stare vicini e amare.
Accogliere il sorriso dei bambini del mondo, l'innocenza.
Dare calore a chi non l'ha. Dividere il pane e il vino.
E il panettone con l'uvetta e i canditi. Per un dolce futuro.
Perché Natale deve essere Buono.

Angelo Guarnieri



martedì 17 dicembre 2013

Dopo un grande dolore viene un senso solenne



Dopo un grande dolore viene un senso solenne,
stanno composti i nervi, come tombe,
il cuore irrigidito chiede se proprio lui
soffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?

I piedi vanno attorno come automi
per un’arida via
di terra o d’aria o di qualsiasi cosa,
indifferenti ormai:
una pace di quarzo, come un sasso.

Questa è l’ora di piombo, e chi le sopravvive
la ricorda come gli assiderati
rammentano la neve:
prima il freddo, poi lo stupore, infine
l’inerzia


(Emily Dickinson, n.341, 1862 - trad. Margherita Guidacci)

auguri da Roberta Bagnoli



Cari e Sinceri Auguri per un Natale di Pace e un               Sereno Anno Nuovo a te e famiglia.Roberta Bagnoli



Roberta Bagnoli


lunedì 16 dicembre 2013

L'albero dei sogni di Maristella Angeli

“L’albero dei sogni” di Maristella Angeli

INVITO

Maristella Angeli partecipa alla
Collettiva d’Arte “TAVOLOZZA D'INVERNO”
un brindisi all'arte contemporanea
Galleria Antichi Forni Macerata (MC)
Piaggia della Torre, 4
2^ Collettiva di arte contemporanea
Dal 28 dicembre al 2 gennaio
orario: 10/12,30 – 16/19,30
Inaugurazione il 28 dicembre 2013 alle ore 16,30
con il patrocinio del Comune di Macerata
curatori gli artisti Giovanni Colucci e Tina De Marco
a cura di Idea Macerata


https://mail.google.com/mail/u/0/images/cleardot.gif

PAROLE



Il senso
delle nostre parole
lo specchio
dei tuoi occhi
nell'intensità azzurra
del cielo

Parole sdraiate
su cuscini di primavera
come sensazioni vibranti
di malinconia
sospese nell'aria
trafitta da vento gelido
 strano

Tra le braccia
tutto
niente

Gavino Puggioni
Da Nel silenzio dei rumori

GIRA GIRA



Girotondo di pensieri
folle corsa per le vie traverse
a cercarti
per conoscere i tuoi desideri
per lenire i tuoi lamenti
per dirti che tutto è finito
per dirti che tutto può rinascere

se vuoi

Gavino Puggioni
Da Nel silenzio dei rumori

sabato 14 dicembre 2013

Sandro Orlandi presenta...


Sandro Orlandi presenta “Gelsomina”

Sandro Orlandi, nell’augurarvi un Natale sereno, vi presenta il suo nuovo CD “Gelsomina”, testi e musica scritti dall’autore, arrangiamenti curati dal musicista Danilo Pierini. La grafica è di Elisa Moi


Dodici brani d’autore, racconti in versi, messi in musica ed arrangiati con maestria, cantati per provare qualcosa dentro, ascoltati con il cuore… per sorridere a volte, e riflettere sempre.

Per acquisti contattare l’autore: sandro0201@libero.it

Marcello De Santis presenta...

E’ NATALE… E’ NOTTE SANTA …
(ballatetta graziosa)



C’è per l’aria un’aria strana…
questa notte…  è notte santa!
per i bimbi che son buoni
il bambino porta doni…

Anche i grandi senza sosta
li vediamo andare in giro
senza un poco di respiro
a far spese per la festa…

E le mamme indaffarate
sono già in fibrillazione
sono tutte affaccendate
per la cena ed il cenone…

Fuori è notte… guardo in su…
vien la neve… fina fina
una povera mammina
sta a quell’angolo laggiù

tiene stretto al petto un pupo
sotto un cielo cupo cupo
che dà solo freddo e gelo…
e lo scalda col suo amore…

Mi si sta spezzando il cuore…

scriverò una letterina
come quando da bambino
la trovava il mio papino
sotto il piatto col ragù…

O mio buon bambin gesù
tu che porti tanti doni
senti… fa’ qualcosa in più…
pensa un po’ a quei poverini
che hanno freddo e niente più…

marcello de santis

GLI AUGURI DI GIOVANNI DE SIMONE

FELICE NATALE

Fiorisce dicembre
E muta
La filigrana dello spirito
Il canto delle campane
Così grande e dolce
Entra nella mistica dei pensieri

Nell'aria nevosa
Alberi di stelle sublimano
Tenere magie di bellezze
Accendendo di dolcezza
L'amore sciolto nel cuore
Esultiamo: arriva la stella cometa  

Giovanni De Simone

La mia bambola

Ti amavo ancor prima di vederti e sapevo che avresti avuto occhi verdi.
Principessa, ti cullavo in un vecchio libro di fiabe, nascosto in una logora valigia sotto il letto.
Bambola impossibile, ti guardavo sui ripiani alti di solitari banchi esposti ai margini di lunghe vie fangose.
Sfociavano ad una piazza deserta, spoglia dove al centro biancheggiava alla luna, una giostra di cavalli laccati immobili.
Arrivasti, le vie si asciugarono e dai sassi spuntarono occhi di margherite; correvi a braccia tese tra l'erba, calabroni e farfalle si posavano sui rovi ad arco pendenti di lucide more.
Fu l'estate della nostra gioia esplosa tra campi di girasoli.
Un giorno ti rapirono il riso: forse furono zingari gitani, su neri cavalli al vento con petti villosi luccicanti di catene d'oro.
Forse...furono gli artigli rapaci di una vecchia strega, reincarnata nel sorriso tirato di donna perbene; una sottile spada mi squarciò l'anima e mi persi nell'oblio più profondo.
Come sonnambula ti cercavo, vagando senza meta in fitti boschi scuri. Di fratta in fratta i dischi abbaglianti dei gufi fra le fronde facevano luce.
Frusciava il fogliame  e tra gli sterpi seguivano lupi amici, silenziosi a coda bassa.
Mi trovai su scoscesi dirupi, ma nella valle il richiamo echeggiava al vento, mentre aquile planavano con gracchio lamentoso.
Ci trovammo in fila lungo spiagge notturne, ma onde fragorose cancellavano le orme.
Esplorammo infine grotte marine calcaree e i lupi uggiolando fiutavano l'umide rocce.
Ti vide un astro sconosciuto, lontanissimo con la chioma ricciuta nascosto dietro la luna. La sua aura ti scaldò e con il filo invisibile della forza ritrovasti la strada.
Siamo tornate su quelle vie e sulla piazza c'è festa grande, suonano fisarmoniche, volano palloncini contro un sole rosso che accende la speranza...
Gira, gira la giostra, le code dei cavalli ondeggiano tra lampadine colorate. 
Tra la folla ti guardo ancora bambola e dai ripiani illuminati, ridi e scuoti la polvere. 
 Graziella Cappelli


venerdì 13 dicembre 2013

Olafur i Hvarfi - How can I be so blind

FUGA


Quelle parole
sfuggite alle tue labbra
sono simili a gocce d'acqua
cadute repentine
su un pezzo di terra arsa
e non si sono fermate

Gavino Puggioni
Da Nel silenzio dei rumori

LA FORZA DELLA DIVERSITA'

Oggi ho ricevuto la raccolta di racconti del concorso La Forza della Diversità, se leggete la lettera inviata dalle Edizioni Montag, potrete apprendere che la finalità di questo libro è a sostenere la LIFC (lega italiana fibrosi cistica). Se vorrete acquistare questa antologia, potrete così devolvere in beneficenza un importo che sarà un dono di Natale per tante persone affette da questo terribile male.

"C'è voluto molto più tempo del previsto grazie alla grande quantità di opere pervenute, ma alla fine ecco i nomi dei selezionati per la raccolta "La forza della diversità", iniziativa che la Edizioni Montag ha creato grazie alla collaborazione della LIFC, la Lega Italiana Fibrosi Cistica, e il ricavato della quale andrà in beneficenza. Dopo la raccolta "Tutti i colori dei bambini" in collaborazione con la Lega del Filo D'Oro, eccoci giunti alla conclusione di un altro passo che ci inorgoglisce, un piccolo passo che ci fa sentire partecipi di un progetto ben più grande e che, speriamo, tutti vorranno condividere con noi.
Ecco i nomi dei selezionati:

Stefano Cordoni
Jessica Pompili
Alessandra Cerretti
Maria Rosaria Della Rocca    
Ornella Nalon
Alessandro Corsi
Samuele Mazzi
Roberto Nigro
Ornella Sala
Manuela Stangoni
Marina Zinzani
Danila Oppio
Monia Minnucci
Daniele Barbisan
Daisy Franchetto
Laura Campanini
Giancarlo Manfredi
Teresa Regna
Massimo Cortese
Alessandro Continiello
Eleonora Castellano
Claudia Piccinno
Alessia Ranieri
Fabio Lastrucci
Federico Paccani
Alessandro Brondi
Elena G. Santoro
Aurora Cantini
Valerio Achille Semenzin
Davide Boarati
Francesca Alessandra Bos
Elzide Giovagnetti
Stefania Trapani
Silvana Giro
Elena Glorini
Maurizio Negri
Claudia Vellucci
Simona Pastorini
Virginia Coral
Gabriella Viazzi
don Felice Prosperi
Massimo Sensale
Marco Bertoli
Lorenza Pellegrini
Michaela Gutacker
Giusy Trippetta
Riccardo Spezia
Elisabetta Amoroso
Claudia Ruscitti
Antonio Capolongo
Giuseppe Lo Cricchio

Ricordiamo che il libro sarà disponibile tra un paio di giorni nel nostro sito e nelle principali librerie online al prezzo di euro 15, e che chiunque può fin d'ora ordinarlo scrivendo a
specificando il proprio nome e indirizzo e la modalità di pagamento scelta.
Si può versare l'importo in anticipo
- con bollettino postale sul c.c. n. 89424782 intestato a Edizioni Montag
- con bonifico sul c.c. 89424782, IBAN: IT05 K076 0113 4000 0008 9424 782
non ci sono spese di spedizione tranne per chi intenda pagare in contrassegno alla consegna.
Sarà nostra cura informare tutti partecipanti e i lettori (sia attraverso al newsletter che nella nostra pagina Facebook) in merito alla cifra raccolta e versata alla LIFC.
Un'ottima idea per fare e farsi un regalo di Natale, sapendo di contribuire a una giusta causa.
Buona lettura.
Il racconto che ho scritto e che è pubblicato in questa raccolta, titola
LETIZIA


(La forza della diversità)

Letizia ha quasi la mia età. Già, ed io quanti anni ho? Diciamo che sono arrivata al terzo stadio degli “anta”. Sono felicemente nonna, ma mi trovo spesso a soffermarmi sulle avversità della vita: la salute traballante, qualche ruga di troppo, così come la linea non più snella come un tempo. E mi lamento di come vanno le cose, dell’insicurezza dei posti di lavoro, delle scarse aspettative riguardo al futuro dei nostri ragazzi. Così capita che non riesca a sorridere molto spesso, intristita e insoddisfatta.
Ma stavo parlando di Letizia, non di me.
L’ho incontrata proprio oggi. Mi saluta agitando le braccia, dall’altra parte del marciapiede, mi corre incontro, dondolando un po’, con la sua zazzeretta corta, e la prima cosa che mi chiede, sempre la stessa, è:
“Mi vuoi bene?” Alla mia risposta affermativa, mi abbraccia quasi a stritolarmi, e baciandomi entrambe le guance, mi dice:
 “Ti voglio bene anch’io!”.
 Poi aggiunge:
“Aspetta, ti faccio vedere una cosa” e con aria misteriosa, toglie dalla borsetta un oggetto e me lo mostra: si tratta di un telefonino. Gongolante, mi racconta che glielo ha regalato suo fratello medico.
 “Bello!”- Le rispondo, Allora mi mostra anche il braccio sinistro, dove campeggia un orologio da polso, di colore rosso e circondato da tanti brillantini.
“Stupendo!” - Le dico e lei, felice, m’informa che glielo ha donato l’altro suo fratello, quello che lavora in Cina. E lei, sprizzando felicità da tutti i pori, ribatte: “Eh, si, sono la loro sorellina piccola”.
Letizia è un nome che le calza a pennello, perché è sempre allegra, felice di vivere, contenta anche se le regali un pupazzetto di peluche. Vi chiederete come mai una persona di “anta” anni, fa salti di gioia se le regali un giocattolo. Non lo avete ancora capito? Letizia è una donna che comincia ad avere qualche capello bianco, ma è rimasta bambina. Il suo cervello ragiona come se il suo orologio biologico si fosse fermato a dieci anni ma, al contrario degli atteggiamenti che si riscontrano in una scolara, che comprendono capricci o richieste a volte assurde, Letizia non chiede nulla, se non quella frase che pronuncia quando incontra qualcuno che conosce.: “Mi vuoi bene?”. Come si fa a non volerle bene, caspita! Ti avvolge di luce, ti riveste di gioia, ti fa dimenticare ogni amarezza, proprio lei che non è stata baciata dal destino, che non ha una vita che noi definiremmo normale. E allora ti chiedi: “Per quale motivo mi devo lamentare, io che ho avuto la fortuna di nascere sana?”.
Letizia è rimasta a casa, a far compagnia alla vecchia madre, poiché i fratelli sono lontani, e con la sua costante allegria, cancella la tristezza della mamma, addolorata per aver messo al mondo una figlia “diversa”.
Quanto sia veramente diversa Letizia, c’è da chiederselo. Lavora presso un Onlus per disabili, e svolge egregiamente la sua attività di assemblaggio penne, per poi inserirle nelle rispettive scatole. Inoltre si occupa delle faccende di casa, rendendosi utile come può. Ci si accorge che è “diversa”, per certe sue uscite infantili, come quella di salutarmi dicendo: “Adesso devo scappare, perché sono la segretaria del Parroco, e lui mi sta aspettando” Allora va da lui, lo saluta, riceve qualche caramella come ringraziamento per la visita, e se ne torna sui suoi passi, sicura che il Parroco è stato contento di quello che lei ritiene essere il suo servizio di segretaria: il dono di un sorriso gratuito, che è sempre un gran servizio,  molto gradito ad un sacerdote preoccupato per le nuove povertà cui deve in qualche modo far fronte.
Non bisogna prendersela con Dio, o con la sorte, se nascono persone così: sono un dono. Ci fanno comprendere quanto sia fortunato chi è nato senza problemi, chi ha avuto figli sani: pure io cancello ogni ubbia, e torno a sorridere alla vita.
Riprendo a camminare verso casa, contagiata dal sorriso di Letizia, dalla sua disarmante ingenuità, colma di amore ricevuto e donato.




Danila Oppio
Racconto pubblicato in antologia