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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

venerdì 25 aprile 2014

Forse



L'abisso è sempre lì
non si è allontanato
trattenuto da flebili liane
di speranza
che si rispecchiano nel nulla
dell'universo
e ancora lo illuminano

La rondine l'ha sfiorato
nel tunnel di eolo
dove polvere sporca
s'era annidata
in pezzi di pietra appuntita

E l'uomo accecato dai raggi
della cupidigia aspettava
altre messi da seni rigogliosi
ridotti poi a pelle grinzita
per fame regalata a loro
da ladri d'amore

Ora il tempo è passato
quell'abisso s'è allargato
e l'umanità s'è intrappolata da sola
in visioni confuse
che non stanno né in cielo né in terra


Forse in un altro mondo

Gavino Puggioni
Da Nelle Falesie dell'anima

1 commento:

  1. Una poesia amara dalla quale sembra bandita la speranza. Un momento di sconforto, forse, osservando il mondo intorno a noi, un'umanità egoista, "accecata dalla cupidigia", come dici, "intrappolata da sola in visioni confuse".
    Ecco, la confusione, la mancanza di punti fermi, di valori veri in cui credere e nei quali trovare nuova linfa.
    Eppure, la chiusa, con quel suo ultimo verso, sembra riappropriarsi della speranza, forse, proprio come nel titolo, qualcosa si può ancora fare, si può provare a costruire un qualche cambiamento.
    Bei versi che spingono ad avere una maggiore consapevolezza.
    Ciao.
    Piera

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