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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

sabato 20 settembre 2014

PARTO


Parto
Racchiudo in un fagotto
spezzoni della mia vita

Parto
verso un destino ignoto
un peso sulle spalle
duro da sopportare

Parto
Come una vagabonda
svuotata d'ogni bene
Unico capitale
una sorda sofferenza
che fa molto male

Parto
procedendo senza meta
lungo un percorso impervio
sullo sfondo non vedo un porto
dove la mia vela approdare

Parto
un viaggio senza ritorno
alle mie spalle un portone
han chiuso, e m'han cacciata via
senza una spiegazione

Parto
non porto con me rancore
pur se dentro l'anima
v'è una piaga di dolore

Parto
non so dire dove sbarco
in quell'oceano in tempesta
la mia barca affonderà
con una breccia al fianco

Ma pur nella nebbia fitta
dove non vedo nulla
nomade, svuotata, vado
veliero fantasma privo di rotta

Ma parto...

Danila Oppio
Inedita






2 commenti:

  1. Un gran vuoto che mette tristezza.

    Graziella

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  2. Ho pensato quelle donne che lasciano il loro Paese, per andare a lavorare in altri luoghi, come le russe e le ucraine, le peruviane o le equadorene, o le filippine, ma anche a quelle altre donne africane, che attraversano il Mediterraneo su quei barconi pericolanti, e spesso non arrivano al porto. Ma anche a tutte le donne lasciate dal marito, o uccise. Ciao Graziella!

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