Siamo noi, ancora, quelli
delle zolle gialle di zucchero yankee
quelli del triciclo di ferro
con la ruota grande davanti
quelli del monopattino di legno
col ginocchio sbucciato
e sanguinante, senza problemi?
Siamo noi quelli
del salto con la fune del carro
quelli delle quattro cantonate
dell'Azione Cattolica di Corso Vittorio
quelli del calcio balilla
dalle partite interminabili?
Siamo, e ancora noi,
quelli della greffa
l'una contrapposta all'altra
per gioco per spirito per baldanza
ché a volte nasceva qualche zuffa
di origine innocente?
Siamo noi quelli della pampana
gioco di quadrati per terra
e numeri bianchi
dove ognuno sprigionava
astuzia e baldanza?
Siamo noi
quelli degli scioperi a scuola
per Trieste italiana
e, ancora, quelli chiamati
sessantottini
per non so quali valori
che, alla fine, portarono
in rima confusione e dolori?
Siamo ancora o eravamo?
E' solo memoria!
Gavino Puggioni
da Nelle Falesie dell'anima
delle zolle gialle di zucchero yankee
quelli del triciclo di ferro
con la ruota grande davanti
quelli del monopattino di legno
col ginocchio sbucciato
e sanguinante, senza problemi?
Siamo noi quelli
del salto con la fune del carro
quelli delle quattro cantonate
dell'Azione Cattolica di Corso Vittorio
quelli del calcio balilla
dalle partite interminabili?
Siamo, e ancora noi,
quelli della greffa
l'una contrapposta all'altra
per gioco per spirito per baldanza
ché a volte nasceva qualche zuffa
di origine innocente?
Siamo noi quelli della pampana
gioco di quadrati per terra
e numeri bianchi
dove ognuno sprigionava
astuzia e baldanza?
Siamo noi
quelli degli scioperi a scuola
per Trieste italiana
e, ancora, quelli chiamati
sessantottini
per non so quali valori
che, alla fine, portarono
in rima confusione e dolori?
Siamo ancora o eravamo?
E' solo memoria!
Gavino Puggioni
da Nelle Falesie dell'anima
Ci sei! Ci sei! Ci sei ancora, Gavino insospettato! Così mi piaci!
RispondiEliminaPer il '68 ero un po' troppo giovane, non ho mai giocato alla pampana,ma erano davvero interminabili quelle partite a calciobalilla, andavamo a dormire sognando di giocarci ancora.
Ciao.
Angela
Un vero tuffo nel passato che riesce ancora a far sorridere con un pizzico di nostalgia che prende cuore e anima – momenti di spensieratezza che vorrebbero poter tornare a donare semplice felicità.
RispondiEliminaE pensare che davanti casa vedo ancora e posso benissimo toccare con mano quel marmo che ha visto raccattare tanti sassolini fonte di vera gioia – da noi si chiamava “campana”.
Siamo e sempre porteremo alto il ricordo della semplicità, quando bastava veramente poco per toccare il cielo con un dito.
Un salutone
Berta Biagini
Meravigliosa!!!
RispondiEliminaGraziella