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sabato 22 dicembre 2012

GALLERIA D'ARTE: BOTERO - BIOGRAFIA


Il noto pittore e scultore colombiano dalle forme e dai corpi giganti nasce a Medellín il 19 aprile 1932 da una colta ed agiata famiglia cattolica. Da sempre affascinato e innamorato della Versilia, e di Pietrasanta in particolare, città che con i suoi laboratori ha collaborato a rendere grande l’artista nel mondo.Sin da piccolo entra subito in contatto con il mondo dell’arte barocca e rimane affascinato dalle illustrazioni della Divina Commedia di Gustav Doré.
A 12 anni inizia a frequentare la scuola per toreri sotto indicazione dello zio, ma dopo due anni decide di abbandonare gli studi per dedicarsi alla pittura. La sua prima pittura raffigurerà, infatti, un torero.
Già a 16 anni disegna per gli inserti del quotidiano più importante della sua città, “El Colombiano”.  Lo stesso anno espone per la prima volta nella sua città natale, mentre nel 1951 ha luogo la sua prima “personale” nella capitale colombiana, Bogotá.
Un anno dopo vince il secondo premio al IX Salone degli artisti colombiani e grazie al denaro guadagnato decide di intraprendere un viaggio di studio in Europa. Inizialmente si reca in Spagna, dove studia Francisco Goya e Tiziano, successivamente si recherà a Parigi, dove approfondirà i pittori dell’avanguardismo francese. Giungerà, infine, in Italia, dove rimarrà incuriosito dalle opere di Giotto e Mantegna e di diversi artisti senesi e toscani.Nel 1955 Botero decide di tornare a casa per sposarsi con la donna dalla quale divorzierà dopo 5 anni.
Dopo aver esposto in diverse zone della Colombia senza esiti positivi perché i suoi concittadini rifiutavano la sua arte favorendo, invece, l’avanguardismo francese, si reca in Messico, sperando di trovare qualcuno a cui possano interessare le sue creazioni.
In Messico, Botero scopre la tecnica della dilatazione dei corpi, che poi sarà il tratto centrale e distintivo di tutte le sue opere. Ma è nel 1957 a Washington che scoprirà l’espressionismo astratto, visibile nelle sue riproduzioni del “Niño de Vallecas” del Velázquez. Un anno dopo ottiene la cattedra di pittura all’Accademia d’arte di Bogotá e si aggiudica il primo premio al XI Salone degli artisti colombiani. Esporrà successivamente a Washington dove in un solo giorno vengono vendute tutte le sue creazioni.
Nominato alla Biennale colombiana, è costretto ad andarsene dal suo paese d’origine in povertà, a causa delle numerose critiche mosse contro di lui proprio dai suoi connazionali.
Botero cerca rifugio a Washington ma, sfortunatamente, la Galleria dove esponeva è costretta a chiudere ed il pittore si ritrova senza un posto dove andare, divorziato, e, soprattutto,  in serie difficoltà economiche.
La situazione sembra risollevarsi nel 1961, quando il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo “Monna Lisa all’età di dodici anni”, anche se poi la mostra che ne seguirà si rivelerà un fallimento totale. Botero si trasferisce a New York, dove studia e colleziona le opere di Pieter Paul Rubens, che poi donerà al museo a lui intitolato a Bogotá.
Nel 1964 si sposa per la seconda volta. Due anni dopo le sue opere sono esposte in Germania e al Milwaukee Art Center; esposizione giudicata molto positivamente da parte di critici ed esperti.
Successivamente, tutto il mondo sembra interessato all’artista colombiano, dall’Europa a New York, al suo stesso paese d’origine che prima lo aveva rinnegato. Nel ’69 espone anche a Parigi ed inizia un pellegrinaggio in tutto il mondo alla ricerca di ispirazione tra le città di Bogotá, New York e le capitali europee. Nel 1973 decide di stabilirsi definitivamente a Parigi, dove rimarrà fino all’83 dedicandosi quasi esclusivamente alla scultura.
Torna poi in Italia e compra una casa a Pietrasanta per essere più vicino alle cave di marmo.
E’ un periodo di grande fama e successo mondiale per l’artista, interrotto, però, dalla morte del terzo figlio, Pedro, a cui dedicherà molte opere, in seguito ad un incidente stradale.
Nello stesso incidente Botero perde l’ultima falange del dito mignolo della mano sinistra; proprio per questa ragione molte sue creazioni raffigurano mani enormi.
Nel 2007 a Pietrasanta vengono rubate alcune sue opere in bronzo per un valore di circa 4 milioni di euro, tra cui “Adamo”, “Il cane”, “Gatto codone”, “Donna con mano nei capelli”, “Ballerina vestita”, “Ballerina in movimento” e “Passero”. Solo nel maggio del 2008 verranno ritrovate due delle statue smarrite e saranno condannati alcuni dei responsabili.
Attualmente le famose opere del grande artista sono visibili in diverse città europee e mondiali; anche se la mostra di maggior rilievo fu quella del 1992 sugli Champs-Elysées. Proprio la città di Pietrasanta può vantare oggi di ospitare la mostra di uno degli artisti più conosciuti al mondo.
 CLICCANDO SULLA SCRITTA AZZURRA, POTRETE LEGGERE COME BOTERO HA FESTEGGIATOI SUOI 80 ANNI IN ITALIA

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