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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

martedì 21 gennaio 2014

E se domani...

 
Questo verso, di una nota e vecchia canzone di Mina, mi ha portato a riassumere in breve, la due giorni di “see-book”, il primo forum regionale del libro digitale, tenutosi a Sassari il 17 e il 18 gennaio 2014. I campi culturali toccati sono stati tanti, compreso la presentazione di alcuni libri cartacei, in...carpe diem!, positivamente accolti e di cornice appropriata.

La Regione Sardegna e altre istituzioni pubbliche? Assenti ovviamente, anche se l'assessore Sergio Milia ha fatto auguri e teorizzato nuove imprese ad hoc per far crescere la cultura nell'Isola.
La presenza, invece, di dirigenti di biblioteche universitarie, Mary Joan Crowley da Dublino ma da vent'anni trasferita a Roma, dove svolge la sua attività presso La Sapienza, e scientifiche, come la neonata Biblioteca Scientifica Regionale, con Silvia Marcis relatrice e piena di speranze da mutare in realtà, ha catalizzato l'attenzione su quello che la scuola tutta deve affrontare per “ la messa a punto” di quelle conoscenze necessarie e universali che, altrimenti proposte, potrebbero non aver senso, di questi tempi.

Da semplice ascoltatore, non sempre presente, ho preso appunti sparsi, seppure i discorsi siano sembrati diretti ad avere più attenzione alla scrittura digitale, anche a coltivare nuove passioni, nuovi strumenti di comunicazione interculturale, dai quali dovrebbe nascere l'ars nova dell'intellighentia umana, passando però in mezzo a fiamme e fuochi di libri cartacei bruciati?
A questa loro fine nessuno ha pensato, ovviamente, anzi e meritando plausi, Marco Zapparelli, delle Edizioni Marcos y Marcos, si è detto fermamente convinto che il libro cartaceo avrà vita altra, perché esso stesso dà vita-lavoro ad altri, dalla creazione impaginazione fino allo scontrino dell'ultima libreria posta a mille chilometri di distanza, magari il cartaceo abbinato a quello digitale, non si sa se in offerta speciale o compreso nel prezzo, e non sarebbe male!

Si sa, qui da noi, il tutto arriva in ritardo e penso, banalmente, ad alcuni libri spediti da Roma e da Siliqua, e non arrivati ed è passato un mese!..Ah! se fossero stati digitalizzati li avrei letti già dieci volte!

Ma ammettiamolo pure, siamo in gravissimo ritardo in quel tutto, anche nei confronti di altre Nazioni europee, dove gli e-book nascono, crescono e si consumano, ma non in misura di quella americana o della stessa Inghilterra, Irlanda  e Scozia comprese, dove il libro cartaceo, mi dicono, ha subito “colpi bassi”.
Ma tant'è! delle rivoluzioni e dei loro effetti se ne parlerà sempre ma il parlarne, qui o altrove, produrrà ben poco. Serve, invece, produrre qualcosa che vale, come un libro, come la scrittura, come il modo nuovo di comunicare , costi quel che costi, ma mai si pensi alla cancellazione o alla distruzione del libro..sì, di quello composto da poche o tante pagine che hanno fatto crescere culturalmente e civilmente milioni di nostri simili, da più di cinquecento anni a questa parte!
E l'e-book in Sardegna?
Siamo agli albori, con alcune case editrici, una decina, che hanno “sfornato”, a dirla con Antonio Tombolini, ben e soli 335 titoli, non so se per difficoltà territoriali o per poca disposizione  e predisposizione editoriale.

Chiudo, tornando al titolo... e se domani, almeno da noi, non riuscissimo più a comprare un libro perché mancano gli euri?
Cosa leggeremo?
Ma la risposta mi sembra ovvia!
                                                                                   Gavino Puggioni





4 commenti:

  1. Il riferimento a Siliqua mi ricorda qualcosa...

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  2. Caro Gavino, i tuoi dubbi sono anche i miei. Certamente il libro digitale ha le sue caratteristiche positive, in molti ne parlano con entusiasmo, a me però, devo ammetterlo, forse è un'esigenza legata all'età, piace tanto prendere un libro tra le mani, "sentirlo", percepirne anche il caratteristico odore. Ritengo che in certi momenti sia più comodo, più pratico fare uso dell'e-book, magari quando non si è in casa, ma se sei comodamente seduto...
    A proposito di libri spediti da tempo, una mia carissima amica che abita a Roma attende un mio pacco da circa 20 giorni. Che dire?
    Ciao. A presto.
    Piera

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  3. Le poste funzionano malissimo! Per questo forse gli e.book sono più immediati, m ma se non si possiede un lettore, un tablet o in ipod, come fare? Penso che le due versioni (cartaceo e digitale) dovrebbero uscire in parallelo, così che si possa scegliere la soluzione che ci è più idonea! Siliqua, Roma ne sono al corrente! Un disastro tutto italiano!

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  4. Un articolo quello di Gavino che fa male, eppure dovremmo ormai esserci abituati al progresso che sempre di più va avanti.
    Avere davanti un libro od un e-book, per molti potrebbe esserci l’imbarazzo della scelta – pensandoci bene ognuno ha una propria vita, la quale potrà dare emozioni diverse, ma sono sicura
    che il calore, il profumo che può donare un libro sia difficile viverlo con le novità di oggi.
    Sfogliare un libro aiuta ancora di più a vedere quanto scorre sotto ai nostri occhi, tutto è più vivo – anche solo il fruscio delle pagine incanta.
    Berta Biagini

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