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giovedì 19 giugno 2014

Elogio della Poesia XVII


XVII

Quando ci risolveremo ad andare alla deriva
         non sapendo cosa ci aspetta
sulla nave vuota della disperazione,
         su una zattera legata male,

su un'ala squamosa, su una barca senza remi,
immaginando la migliore,
           e la peggiore delle fini

e non cercando nulla dentro;
            là in cambio di tutto
si lanciano i dadi della divinazione sul libro dei mutamenti.

Chi ha inventato un deserto d'acqua? chi ha scoperto,
             che lì in alto c'è la guerra?
chi ha dato ordine di coltivare giardini
             dal grano di fuoco?

Come l'usignolo – meglio morire
              piuttosto che non cantare, ciò che canta,
piuttosto che non scrivere sulla seta del tempo,
quello che un popolo intero non può fare.

Quando tu soffierai nel proprio fischietto,
               l'ispirazione, ogni volta
tra la terraferma e la nostra anima zampillerà
                la tua acqua, -

se solo avesse egli conosciuto il vortice della morte,
                 e tu, lo specchio vuoto,
come vorrei chiedere scusa e baciar le ginocchia.  



Olga  Sedakova
da  Elogio della Poesia

                        Viaggio in Cina                       

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