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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

sabato 7 luglio 2012

EVA MAMELI CALVINO


Di Lucrezia e Giorgio Dell'Arti
Appassionata botanica, non usciva mai dal suo giardino. Una donna senza incertezze e capace, nei ricordi del figli scrittore, di trasformare le passioni in dovere. E viverne.
All’anagrafe, Eva Giuliana Mameli Calvino, nata a Sassari il 12 febbraio del 1886. Il padre, Giovanni Battista Mameli, colonnello dei carbinieri, la madre, Maddalena Cubeddu, casalinga. A 19 anni si laurea in Matematica (a Cagliari)A 21 anni in Scienze Naturali a Pavia. A 29 diventa professore universitario, prima donna in Italia a ottenere una cattedra.
Mario Calvino, agronomo di Sanremo,studioso di piante tropicali, tra i grandi padri della floricultura sanremese, ai primi del Novecento si era trasferito in Messico e a Cuba e dirigeva la Stazione agronomica di Santiago de Las Vegas, presso L’Avana.
Il matrimonio con Calvino fu celebrato dal capitano di una nave diretta in Messico, nel 1920.
Mario ed Eva, tornati a Sanremo, ospitarono e diressero per anni, nella loro villa, la Stazione Sperimentale di floricoltura e frutticoltura, perché dopo il fallimento della Banca Garibaldi non c’erano più soldi da stanziare per il progetto.
Il figlio scrittore Italo Calvino, definì la madre, “la maga buona”.
La signora Calvino era piccola così, con quei bei grandi rotoli di capelli. Una volta me la sono trovata davanti con tutti i capelli sciolti e mi sono spaventato, sembrava un fantasma! Portava questi capelli arrotolati dieci volte, le veniva un testone grosso così. E poi aveva quelle sottane a balzo, tre, quattro, cinque balze..A terrazze! Anche i figli la temevano perché era dura!(Libereso Guglielmi).
Mario ed Eva Calvino per due volte furono presi dai fascisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943: messi al muro e fucilati con armi scariche e con l’unico scopo di intimorirli per aver offerto asilo ai partigiani e nascosto qualche ebreo.
Che la vita fosse anche spreco, questo mia madre non l’ammetteva: cioè che fosse anche passione. Perciò non usciva mai dal giardino, etichettato pianta per pianta, dalla casa tappezzata di buganvillea, dallo studio col microscopio sotto la campana di vetro e gli erbari. Senza incertezze, ordinata, trasformava le passioni in dovere e ne viveva. (Italo Calvino La strada di San Giovanni, Mondadori).


Un breve commento del webmaster:
Di norma si tratta dello scrittore, il famoso Italo Calvino, dei genitori non si sapeva molto. Apprendere che la madre fosse sassarese, mi ha fatto stupito piacevolmente. E che donna!!

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