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mercoledì 26 giugno 2013

CARVER COUNTRY - RAYMOND CARVER

di Mauretta Capuano

''Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra''. Questo desiderava e ha ottenuto dalla vita Raymond Carver come dice in 'Ultimo frammento'. Il testo - insieme a lettere, in parte inedite, poesie, interviste, foto della scrivania dello scrittore, dei luoghi dell'infanzia, della madre - e' raccolto nel libro 'Carver Country' con fotografie di Bob Adelman e la postfazione della moglie, la scrittrice Tess Gallagher, sposata da Carver poco prima della morte.


Viaggio nel mondo di uno dei maggiori scrittori americani del Novecento, autore di libri come 'Di cosa parliamo quando parliamo d'amore', 'Cattedrale' o 'Vuoi star zitta, per favore?', morto a 50 anni nel 1988, 'Carver Country' e' nato proprio dall'incontro nel 1982 tra Adelman e Raymond (Ray per gli amici) per un servizio sulla rivista 'Life', ma il progetto si e' poi allargato all'universo dello scrittore di cui Einaudi ha in corso di pubblicazione tutte le opere.



''Se potessi aggiungere un solo elemento ai ritratti che Bob Adelman ha fatto di Ray, sarebbe una cosa impossibile da esprimere in fotografia: la sua risata contagiosa. Negli anni passati con me, la casa era sempre piena di questa risata che sembrava provenire da una riserva di felicita' immagazzinata, un'ilarita' che scoppiava spontanea...'' racconta la Gallagher nella postfazione che in realta' e' un ritratto dello scrittore, dell'uomo e della sua vita con lui. ''In genere, Ray stendeva a mano la prima stesura dei suoi racconti in una o due tornate. Si chiudeva nella sua stanza per riapparirne solo per farsi una tazza' di caffe' o per controllare la posta. Invece Cattedrale fu scritta su quel treno che correva parallelo al fiume Hudson, lo stesso treno che Jerry aveva preso nella direzione opposta per venirci a trovare''.



Figlio di un operaio e di una cameriera, nato nell'Oregon nel 1938, alcolista, appassionato di pesca, Carver ha fatto degli operai, degli uomini provati dalla fatica di vivere, disoccupati, tormentati, ridotti male ma con grande dignita', i protagonisti dei suoi libri dando ''il centro del palcoscenico'' a personaggi che ''fino ad allora erano stati secondari nella letteratura nazionale'' sottolinea la Gallagher e racconta che lo stesso Ray aveva detto in piu' di un'intervista: ''sono un membro tesserato dei lavoratori poveri''.



Il Carver Country racconta dunque la vita e l'opera di Ray, ma e' qualcosa di piu', come mostrano le foto di Adelman che non hanno solo un valore illustrativo. ''Sin dall'inizio - spiega la vedova - il mondo dei racconti immaginati da Carver appariva pervaso da una corrente di benevola minaccia e percio' questo doveva essere un elemento forte per definire quel territorio della mente che chiamiamo Carver Country''.



Per i fan dello scrittore sicuramente questo e' un libro imperdibile, ma da non ignorare anche per chi vuole entrare nel mondo di Carver. Da un'intervista del 1938 in cui spiega: ''La narrativa che a me personalmente interessa di piu' e' quella che ha senz'altro punti di riferimento nel mondo reale'' a 'Colibri' per Tess' che si chiude cosi': ''Quando tu aprirai la lettera, ti torneranno in mente quei giorni e quanto, ma proprio tanto, ti amo'', c'e' tutto Carver in questo viaggio tra disperazione e tenerezza.


·  

Ora che sarai fuori per cinque giorni,
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò.
Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta.
Poltrirò. Mi concederò di tutto.
Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò voglia.
E ne ho voglia, da solo a pensare a quando ero giovane.
Alle persone che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch'io più di ogni altra.
Tranne una.
Ti giurò che farò tutto quel che voglio mentre starai fuori!
Ma c'è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare...
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio

(Raymond Carver - Racconti in forma di poesia, 1986 -
 trad. Riccardo Duranti)     


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