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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

domenica 16 giugno 2013

LA PASSEGGIATA IMPROVVISA





Se una sera credi d'avere deciso di rimanere a casa, hai infilato la vestaglia, dopo cena siedi al tavolo illuminato, dedicandoti a un lavoro o a un gioco, dopo il quale, di solito, vai a letto, se fuori fa brutto tempo, e il proposito di restare a casa appare ancor più naturale, se a questo punto sei rimasto tanto al tavolo che tutti stupirebbero qualora tu uscissi, se la scala, inoltre, è già buia e il portone sbarrato, se dunque, malgrado tutto questo, per un disagio improvviso ti alzi, ti togli la vestaglia, subito ricompari vestito di tutto punto, spiegando che devi uscire, se lo fai, dopo un rapido commiato, convinto di lasciarti dietro più o meno irritazione secondo la fretta con cui hai sbattuto l'uscio, se ti ritrovi sulla strada con le membra che rispondono, con particolare scioltezza, alla libertà inattesa loro accordata, se dopo questa decisione ti senti capace di qualsiasi altra decisione, se riconosci, attribuendo al fatto un significato particolare, che disponi di più forza di quanta ne occorre per permetterti, e per sopportarlo, quel rapido cambiamento, se t'affretti così per le lunghe viuzze – allora, per stasera, ti sei completamente staccato dalla famiglia, la quale sprofonda nel nulla, mentre tu t'innalzi sino alla vera immagine di te stesso, una figura solida, dai contorni netti, che si batte le gambe, soddisfatta.
Tutto questo s'avverte ancora di più se, nell'ora tarda, si va a trovare un amico, per sentire come sta.


Franz Kafka
da Racconti
Feltrinelli Editore Milano

Universale Economica marzo 1961

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