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lunedì 9 settembre 2013

Qui l'Asinara e quasi in diretta!

Qui l'Asinara e quasi in diretta!
Il 7 è l'8 di settembre 2013



Un piccolo evento, numero zero, chiamato “L'Isola dei poeti” ma non è stato uno dei festival letterari aggiunti, e meno male!
Di questi ultimi, ormai, ne esistono tanti, tutti interessanti, con personaggi altisonanti, quasi tutti ben organizzati nonostante quelle “sforbiciate” alla cultura di cui si parla e si parlerà per chi sa quanto, poiché la conoscenza non porta moneta ma ne pretende, lo dicono, e lasciatemelo dire,  i soliti noti, gli ignoranti, sic! identificati.!

Ritorno in quell'isola di prima, anzi doppia, perché questo evento, di cui nessuno ha dato notizia!, si è svolto in un'altra isola, quella dell'Asinara, vicina e lontana, ma per molti “versi”, dentro il cuore di ognuno di noi che quell'evento l'hanno vissuto.
Niente VIP, tutti NIP!

Tre amici, miei e di tanti, cultori dell'essere, qualche mese fa hanno parato le loro spalle  ad un sacco molto ingombrante contenente una materia tanto pesante, quanto volatile, quasi extra-terrestre, per cui quel contenuto ne è uscito come elemento originale, alleggerito solo dalla parola, stregando i partecipanti, ammutoliti, che, però, già sapevano.

Eugenio Cossu, Mario Marras, Antonello Bazzu, tirando su il sipario, in un cielo di stelle ammiccanti ma fuggenti, hanno esclamato e all'unisono:
Qui si parla, qui si dice, qui si recita solo poesia in lingua sarda e in tutti i suoi dialetti alloglotti, da nord a sud, da Capo Testa a Capo Teulada.
E gli autori?
Tutti voi ma anche quelli che sono stati e speriamo in quelli che verranno!
E i premi? e le menzioni e le classifiche?
Ma ita bollisi! Ite chere menzionare?
Qui non esistono premi, non ci sono classifiche, ci siamo solo noi, la nostra poesia, pezzi di vita nostra, raccontata, allegra o triste che sia, ma tradotta in quei versi di cui noi soli dovremmo gustarne i sapori e le emozioni, vere, per poi comunicarle agli altri!

In sintesi, tutti hanno ben capito i contenuti di questa iniziativa che direi anche esclusiva perché altre lingue non sono ammesse se non per le eventuali traduzioni.
Pur rispettando la poesia italiana, semel in anno, diciamo noi, si può parlare di poesia sarda e di quella in tutte le sue varianti?
Certo che sì, è stata la risposta dei cento e più presenti e nell'ascolto e nell'attenzione, con molti di loro interpreti, dopo, dei propri sentimenti, dedicati alla vita, al suo evolversi nei chiaro-oscuri delle loro essenze terrene.

Non posso tralasciare la voce, il recitare, la personalità, la maschera gestuale di Clara Farina, protagonista unica quando dice, lei e la sua memoria.

E non posso tralasciare nemmeno l'istrionismo, l'ilarità e la volontà di Eugenio Cossu che, alla fine, ha esternato di quelle verità che in ognuno di noi sono latenti, gelosamente custodite ma che, almeno in quel semel in anno potranno essere dedicate a quest’isola che appare solitaria quando invece, all'improvviso e ogni giorno, si popola anche e solo di uno di noi e allora..l'Asinara rivive e ci respira.


Gavino Puggioni

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