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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

martedì 6 settembre 2016

Telefonata a papà

Telefonata a papà   

Avevo una bella notizia da comunicare a papà. Presi la cornetta del telefono in mano, composi il numero…poi, d’improvviso, la posai di scatto sulla forcella. Non potevo più telefonare a mio padre, non potevo raccontargli le mie novità, né tanto meno confidarmi con lui. Papà non c’era più ed io non me ne rendevo ancora conto, malgrado lo avessi assistito durante la sua breve e terribile malattia. Avevo solo 28 anni, ero ancora la tua bambina.
La stessa cosa capita quando qualcuno m‘impone di non farmi più sentire e mi dice che lo devo considerare come fosse morto. Non esisto più per lui o lei. Quando mi si chiede di non indirizzare lettere, email o comunque di non cercare più un dialogo, è come fossi sperduta , perduta, stranita.
Comincio una lettera, poi la straccio. Comincio una email, e poi la cancello. Mentre mio padre mi ha lasciato e certo non lo desiderava, chi interrompe un’amicizia o un qualunque altro rapporto, fosse anche solo virtuale, l’ha voluto perché questo era sua volontà. Che importa se distrugge l’altro? Che importa se l’altro non riesce ad accettare questa sua decisione? L’altro è nessuno.
Non sono abituata ai distacchi, e non mi abituerò mai agli addii, sia nella vita che a causa di morte. Lasciano uno strascico di dolore insopportabile.
Pronto? Papà? Era questo che volevo dirti, mi manchi, mi mancano gli amici che mi hanno cancellato dalla loro vita, e non riesco a rassegnarmi a questa evenienza. Lo sai, papà, che se mi affeziono a qualcuno, sono come l’edera, mi aggrappo alle persone cui voglio bene, e non riesco a togliermele dalla mente e dal cuore. Dimmi, papà, che posso fare?
Sai papà, ho molti vizi, che ancora non sono riuscita a togliermi: il vizio di respirare, il vizio di vivere, e il peggiore di tutti, il vizio di amare incondizionatamente, anche quelli che non meritano il mio amore, o che non lo hanno saputo accogliere. 

La tua bambina Dani

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