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lunedì 21 maggio 2012

CIPOLLA


Ecco gli stupendi versi della poetessa polacca Wislawa Szymborska, recentemente scomparsa (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), che con il suo tipico, profondissimo candore, così diceva in questa impareggiabile poesia intitolata appunto “Cipolla”:

La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa di dentro
senza provare timore.

In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.

Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.

La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi è negata
l’idiozia della perfezione.






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