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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

venerdì 25 gennaio 2013

NEL GIARDINO DEGLI ANGELI SCALZI



Nel giardino degli angeli scalzi  nascevano albe di luna
e poeti dal viso di cervo recidevano fiori di latta;
manichini di carta sciupata si  scioglievano in arnie pulite
e ragazze dal petto spugnoso calpestavano grasse pernici.

Era il tempo del falco gemello assetato di sabbia,
era un sogno maestoso dove Dio interrogava le stelle,
le più belle cadevano dentro i cespugli di rovi,
le più dolci cadevano dentro le rose di maggio.

Era un tempo selvaggio assillato da capre lanose,
vezzeggiato da spose vestite di pianto,
ammaliato dal canto pietoso del vento,
era un tempo assetato di acqua di mare.

Nel giardino degli angeli scalzi nascevano labbra carnose
circoncise da Ebrei scampati al campo di Auschwitz;
luminose farfalle ornavano cani ariani
e aquile prive di artigli baciavano gialli conigli.

Era il tempo dei gigli anneriti dai treni,
era il tempo dei figli sinceri dell’onda di neve,
i più belli cadevano dentro le bocche dei lupi,
i più dolci cadevano dentro le torte di miele.

Era un tempo di mele bacate da vermi turchesi,
assillato dagli anni, dai giorni e dai mesi,
invaghito di candide oche dal collo di sale,
era un tempo di anime sole e di vili parole.

Era il tempo di amare, sorridere, urlare,
di cercare la prole nel tuorlo del sole,
di capire il fraseggio delle allodole viola,
di scovare il paese della bianca fortuna.

Nel giardino degli angeli scalzi nascevano albe di luna. 

Antonio Rossi



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