Buongiorno!
Il mio
cognome è Libro, e vorrei raccontarvi la mia storia, o almeno quanto la mia
attuale amica è riuscita a ricostruire.
Ho
esattamente 160 anni, essendo nato da mia madre Carta e da mio padre Tipografo,
a Torino, nella clinica della Società Editrice Italiana, nel lontano 1856.
Chi mi ha
tenuto a battesimo, è stato i poeta Giovanni Prati, che ha fatto imprimere sulle
mie pagine, le sue NUOVE POESIE. Sono il suo secondo figlioccio (Vol. II) e
come nome mi ha insignito il titolo di Ballate.
Non
ricordo chi sia stato il mio primo acquirente (l’età non me lo consente) so per
certo che mi ha veramente usato, tant’è che mi ha spogliato del mio cappotto,
lasciando le mie pagine senza copertina. A quel tempo chi scriveva usava penna
e calamaio, e ne so qualcosa io, che ne mostro chiassose macchie sulle prime
pagine! Dicono però che questo è simbolo di valore…faccio parte dell’antiquariato
librario, vero onore per me!
Solo che,
per mia disgrazia, sono finito su di una bancarella di libri usati e, se non
fosse stato, il mio ultimo acquirente, appassionato di poesie, tra cui quelle
del Prati, forse sarei finito bruciato o buttato nella carta straccia. Molti
non sanno apprezzare il valore di tipi come me. Tommaso sì, e quindi mi ha
portato a casa sua, dove sono stato sfogliato con cura, letto e apprezzato.
Tommaso
ha parlato di me anche con Dani, le ha fatto conoscere alcune poesie stampate
nelle mie pagine interne e, intuito quanto lei avrebbe gradito stringermi tra
le mani, mi ha spedito al suo domicilio.
Ora Dani
ha scoperto e ammirato, inserite tra le mie pagine, fra una ballata e un’altra,
alcune stampe delle incisioni realizzate da tre artisti che, all’epoca in cui
sono nato, erano di chiara fama: Pietro Vajani, Giovan Battista Zambelli e Giuseppe
Balbian. Lei ha notato la loro firma, ha eseguito delle ricerche e ha scoperto
che appartengono a pittori e incisori di tutto rispetto.
Eh, Dani
ama l’arte in tutte le sue sfaccettature, e quindi non si limita a fermarsi
alla sola poesia! Ora sono molto contento di abitare con lei, che mi tratta
come fossi in figlio prediletto, che mi guarda e sfoglia con infinito amore,
perché ha capito che io non sono un tipo qualunque, che non ero destinato
all’inceneritore. Eppure la gente tende a liberarsi di uno come me, pensando
che ormai ho fatto il mio tempo, che mi presento attualmente macchiato, senza
copertina, con le pagine ingiallite, spiegazzato. Insomma, sarei un vecchio da
mandare in pensione, o forse, e anche peggio, da seppellire tra i rifiuti.
Lei
invece mi ama, mi guarda con amore, mi tocca con delicatezza, per timore di
sciuparmi ulteriormente.
Ora vuole
rendere pubblica la mia storia, perché chi la leggerà, comprenda che un libro,
anche se appare vecchio e insignificante, in realtà rimane sempre un bene di
preziosa cultura, e testimonianza storica del tempo passato.
Dani
ringrazia Tommaso, e con lui ringrazia Giovanni Prati, per aver scritto le
ballate, dedicate alla figlia amata, e averle volute far illustrare da valenti
incisori.
Un caro saluto a tutti voi, sperando che la mia
storia vi possa far riflettere e a non eliminare un libro che a prima vista vi
appare solo carta da macero. A volte riserva meravigliose sorprese.
E ora Dani vuol farvi un
regalo: con infinita pazienza ha fatto scansione
delle illustrazioni, le ha poi raddrizzate e fotografate, e adesso sono qui, da
ammirare.
Danila Oppio
Bellissime illustrazioni.
RispondiEliminaIn particolare
ROSALBA che pulisce la casa con le narici alzate.
SIBILLA che recita in un'opera lirica.
Angela Fabbri