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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

domenica 9 ottobre 2016

Le verità di Danila Oppio

LE VERITA'    


Nessuno è l’assoluto detentore della verità.
Basti pensare alle religioni: ognuna di loro sostiene di essere quella vera.
E analizziamo pure il pensiero filosofico. Ogni filosofo, nel corso della storia, ha sostenuto la sua tesi, persuaso di essere il solo ad aver analizzato a fondo il pensiero umano.
Invece, proprio per la consapevolezza che ogni essere umano è unico e irripetibile, così ogni pensiero si discosta da quello di altri.
Per questo hanno creato le leggi, a partire da quella di Hammurabi, dalla quale molto probabilmente sono stati ricavati i 10 comandamenti, fino a quelle odierne.
Le leggi servono a mantenere l’ordine, altrimenti ognuno deciderebbe a modo suo e si creerebbe confusione, caos totale.
E’ altrettanto vero che fatta la legge, trovato l’inganno.
 Così ognuno si fa giustizia da sé.
Sarà stato forse giusto, quando nell’antichità si offrivano sacrifici umani agli dei?
Sarà ancora oggi giusto, che i kamikaze s’immolino per una causa che ritengono legittima?
Noi diciamo di no, perché la vita umana è il valore più assoluto. E’ risaputo che si fanno le guerre, e si uccide per una causa che si ritiene giusta, così come ci si libera, sopprimendoli, di moglie o marito, perché non li si sopporta più.
Però credo che esista una legge mai scritta, che è insita nel cuore degli uomini, l’etica morale, la coscienza che ci suggerisce che questo è male e quest’altro bene.
Per questo i bambini piccolissimi, hanno l’accetta che spartisce nettamente il bianco e il nero. Sono esseri puri, non inquinati dall’altrui pensiero, e non sottoposti a indottrinamenti, presumibilmente veri o dolorosamente fasulli.
Maturando, si può tentare di restare bambini il più a lungo possibile, ma volenti o nolenti, qualcosa dall’esterno modifica la nostra mente, che assorbe come spugna ciò che ci gira intorno. E a fatica, ma con caparbietà, cerchiamo di mantenere un comportamento etico, guidato dal buon senso.
Talvolta però la mente vacilla, e di questa eventualità non ne abbiamo colpa alcuna.
Se partiamo dal presupposto, anzi dalla certezza, che nessuno ci somiglia, e intendo nella parte più nascosta di noi, dovemmo adeguarci accettando l’altro, così com’è, perché di certo l’altro avrà qualcosa di buono da comunicarci o insegnarci, così noi nei suoi confronti…come  vasi comunicanti.
Chiuderci nel nostro io, convinti che siamo nel giusto, e troncare i rapporti con gli altri, come avessimo un’ideale accetta in mano, non serve che a isolarci ulteriormente. Ci arrovelliamo chiedendoci come mai non siamo amati come avremmo desiderato,  e ciò fa male solo a noi stessi.
Senza tener conto  del rimpianto di aver perso qualcosa o qualcuno che, tutto sommato, era importante per noi.



Danila Oppio




2 commenti:

  1. Vedi il racconto-riflessione "IL BAMBINO CON L'ACCETTA" di Angela Fabbri

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  2. Infatti, questo mio scritto è in qualche modo collegato al racconto di Angela Fabbri, pubblicato in precedenza, che ho citato in questa mia riflessione.

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