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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

giovedì 30 ottobre 2014

Lontani ricordi di un segretario comunale





Autore: Tommaso Mondelli
Titolo: Lontani ricordi di un Segretario Comunale
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2014
Numero pagine: 174
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-30-8
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 
e.mail autore: 
 mondelli.tommaso@alice.it   

Dopo la poesia di “Un fiore alla finestra”, Tommaso Mondelli torna alla prosa e ci regala una preziosa revisione dell’opera dedicata alla sua attività lavorativa, quella di Segretario Comunale. Attività ricca di fascino, come lui stesso ci dimostra, ci “fa vedere”, attraverso queste pagine e le precedenti.
Lo stesso Tommaso Mondelli precisa che la nuova edizione si è resa necessaria per rimediare a correzioni e sviste, ma anche per integrare il tutto con nuovi, importanti contributi, che meglio definiscono un’attività dalle mille sfumature e sfaccettature.
I vari capitoli, dedicati ai singoli Comuni nei quali chi scrive ha operato, si susseguono gustosi e ricchi di illuminanti aneddoti.
In appendice troviamo, tra l’altro, interessantissimo materiale riguardante l’opera di Luigi Bourlot, veterano dei Segretari Comunali, nonché due testimonianze femminili di chi questo lavoro lo svolge oggi. A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, della necessità di sottolineare sempre il “senso di continuità”.
Per quest’opera l’autore ha scelto, in apertura, una frase di Tolstoi: “Tutti pensano di cambiare l’umanità e nessuno pensa di cambiare se stesso.” Frase che forse andrebbe pubblicizzata perennemente e a caratteri cubitali, inno limpido e cristallino che è invito a guardare oltre gli egoismi. Ebbene, Tommaso Mondelli lo ha fatto (anche nell’attività lavorativa) e continua a farlo, ed è un “oltre” che non può che riempire di gioia e gratitudine chi legge.

E' possibile visitare direttamente la pagina a questo link:
http://largolibro.blogspot.it/2014/10/tommaso-mondelli-lontani-ricordi-di-un.html

lunedì 27 ottobre 2014

Il Paese di Fantasia



E' appena uscito il mio secondo libro, editato da La Feltrinelli - L'Espresso.
Qui sotto, il link dove potrete leggere alcune pagine, ed eventualmente acquistarlo.
Non certo perché l'ho scritto io, ma potrebbe essere un simpatico dono di Natale, 
per i vostri figli e nipoti in età scolare, da leggere nelle sere invernali, insieme, 
poiché oltre a trattarsi di una storia divertente, ad episodi, è anche a carattere 
educativo. Illustrata e scritta da Danila Oppio. 
Da non sottovalutare, il ricavato della vendita intendo devolverlo per l'oratorio . Casa per tutti, della Parrocchia S. Teresa del Bambino Gesù dei Padri Carmelitani di Legnano.

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1099973
Il Paese di Fantasia
Prezzo di vendita € 12,00
Prezzo di copertina € 14
Risparmi: € 2 
Fiabe
1a edizione 10/2014
Formato 15x23 - Copertina Morbida - bianco e nero
80 pagine
Spedizione in 3 gg lavorativi

Presentazione


dove ogni cosa è una piccola follia
Una fiaba di Danila Oppio, l'autrice di Smemoria e Memoria poetica, illustrata con disegni della stessa autrice. Scrittura e pittura, due hobby che Danila Oppio aveva racchiuso nel cassetto delle future opportunità.


Grata del vostro contributo, vi ringrazio fin d'ora.
Danila Oppio


giovedì 23 ottobre 2014

Premio "CITTA' DI IGLESIAS" 2014


Relazione 16° Premio di Poesia “Città di Iglesias” 2014


Il giorno 18 ottobre 2014 nel Teatro Electra di Iglesias, si è svolta la cerimonia di premiazione del 16° Premio di Poesia “Città di Iglesias”, indetta dall’Associazione Culturale Logos e dal Comune di Iglesias. Un attento pubblico ha seguito la serata, insieme alle autorità locali, alla Giuria del Premio, a diversi esponenti delle Associazioni cittadine  e al cantautore più importante della Sardegna Piero Marras, al quale è stato intitolato il Premio Speciale, insieme allo scrittore Salvatore Niffoi.
Il Premio suddiviso in due sezioni, italiano e sardo, ha avuto un notevole numero di adesioni sia dalla Sardegna che dalla penisola, qualificando il Premio e rendendolo sempre più noto. Il primo premio della lingua italiana, il terzo e una menzione speciale sono volati nel continente, gli altri sono andati in diverse parti dell’Isola.
La classe Prima Media di Florinas (SS) dell’Istituto comprensivo di Ossi (SS) ha presentato il lavoro di 13 alunni, con poesie in lingua sarda  tradotte in italiano. La Giuria ha conferito all’intera classe un Attestato di Merito.
Piero Marras, il noto cantautore sardo, molto conosciuto anche nella penisola, il giorno prima ha tenuto un concerto nello stesso teatro, coinvolgendo gli spettatori in un’altalena di emozioni e di sentimento. In molti seguivano cantando e molte richieste sono state fatte a scena aperta.
La mattina del 18 il cantante ha incontrato le classi delle Medie dell’Istituto Comprensivo “Pietro Allori” di Iglesias, rispondendo alle numerose domande dei ragazzi e spronandoli a seguire i propri ideali, senza però abbandonare mai la musica.
L’Associazione Culturale Logos è fiera e soddisfatta di questo ennesimo successo, constatando che, nonostante i tempi particolarmente difficili che vedono tutto il mondo in crisi, ci si affida alla Poesia quale veicolo di conforto e di confronto, in una comunione di intenti e d’arte unica nel suo genere. Questi i nomi dei premiati:

In lingua italiana

1° Virgilio Atz di Belgioioso (PV)
2°: Maddalena Spano Sartor di Sassari
3°: Snejana Panova di Brescia

Menzioni d’Onore: Antonio Agus di Iglesias e Giovanni Bottaro di Granaglione (BO)

Premio Speciale “Marras-Niffoi” :  Gavino Puggioni di Sassari, con la poesia “Afonie indispensabili”

In lingua sarda

1°: Giancarlo Secci di Nurri
2° Maria Baingia Dettori di Alghero
3°: Angelo Maria Ardu di Flussio (OR)


Premio Speciale “Marras-Niffoi”: Maddalena Frau di Ollolai, con la poesia “Sa gonna barata”


Complimentandoci con il poeta Puggioni, riportiamo la sua poesia vincitrice del premio.

Afonie indispensabili

Una formica zoppa
in uno stagno di idee
vicino al poligono
di tiro alla fune.

Un antropologo infelice
a indagare nella gabbia
di uomini e donne ubriachi
di acqua sporca  forse è scabbia!

Un drago in mongolfiera
scruta campagne coltivate
con zampe di galline condite
con lische di pesci rubati nella filiera.

Le catapecchie di una civiltà avanzata
rotolano in rifiuti solidi umani
scoprendo albe in un bosco sotterrato
da mille tragedie vissute e dimenticate.

Hansel e Gretel con Alice
nel Paese delle Meraviglie
senza alberi  e senza foglie
a correre a perdifiato

nei prati di fango stracciati
da lombrichi affamati
braccia alzate al cielo
mamma mia che sfacelo!

Ma niente malumori
nel pozzo-parco dei desideri
treni e aerei super veloci
navi in crociera

e la terra ammantata da stelle cadenti
una contro l'altra armata
per far luce in questo mondo
dove tutto appare giocondo

ma non la miseria umana
che ci attanaglia
una missiva in bottiglia
e chi sa! se arriverà lontana!

Gavino Puggioni

Presto pubblicheremo anche qualche foto della premiazione 





martedì 21 ottobre 2014

Nel Darfur


Ad un bambino

Ho disegnato nel deserto
rivoli d'acqua cristallina
perché arrivassero alle tue labbra
perché il tuo corpicino ridesse
e si riempisse dell'amore
che io sento per te

Ho contato granelli di sabbia
creando sentieri per scoprire
il tuo villaggio
mentre la luna mi regalava
la scia per lenire
i tuoi dolori,
quelli che ho toccato
asciugando le tue lacrime
frammiste alle mie
che contavano poco o niente.

Incontrandoti
ho pianto, ho urlato
ho graffiato la tua terra
inaridita
che non dava segni di vita
Solo dolore e abbandono
dentro le tue ossa
ornate di esile carne
e basta


E dopo...
e dopo, non lontano da te
luci sfolgoranti
divise militari, prepotenti
lusso, locali di perdizione
e vita beata

Erano e sono i tuoi testimoni
perché tu possa rimanere
quello che sei e sarai

solo e nulla più!

Gavino Puggioni
Da Nelle Falesie dell'Anima

Pensieri vagabondi



Nel buio di una stanza
disegni di luce
una mano scarnita
stringeva il tempo

La luna riposava
e il mare fuggiva
dietro le quinte
della vita

Gavino Puggioni
Da Nelle Falesie dell'Anima

mercoledì 15 ottobre 2014

NUOVE POESIE-IL TORMENTONE di Tommaso Mondelli




















In anteprima assoluta, presento la nuovissima silloge poetica di Tommaso Mondelli, della quale ho curato la revisione dei testi, studiato la copertina e scritto la presentazione.  L'ho fatto, perché credo nelle capacità artistiche e nella grande cultura umanistica dell'autore. La partecipazione di Anna Montella è stata la ciliegina sulla torta, poiché si è occupata dell'impaginazione, dell'editing e perfezionato la copertina, che ha reso ad alta definizione, per non dire dell'assistenza costante fino alla pubblicazione su Ilmiolibro del Gruppo L'Espresso-Feltrinelli.


Il libro è acquistabile online al link qui sopra riportato, e se desiderate leggere le prime pagine dello stesso, cliccate sul link sottostante.


PRESENTAZIONE di Danila Oppio

L’autore ha ben sottotitolato con Il tormentone questa sua nuova raccolta poetica, la decima, poiché tratta di argomenti spesso incentrati contro il malgoverno. In una delle prime poesie, ha ripresoTedeschi e Granduca di Giuseppe Giusti. L’ha fatto a ragion veduta, in parte perché Mondelli si rifà allo stile metrico in quartine e in rime alternate usate dal poeta vissuto nella prima metà dell’ottocento, e in parte – e non è un caso – le opere dell’autore sono state comparate anche a quelle di Trilussa. 
Appare chiaro che Mondelli, sorridendo sotto i baffi, si fa beffe del popolo pecorone e dei governanti che tutto fanno, meno che governare. A chi si è ispirato, riprendendo il sonetto di Giusti? Riporto l’ultimo graffiante verso del poeta toscano, con la chiosa di Mondelli,  così che all’indovinello posto dall’autore, si può ben presto dare l’adeguata risposta.
Il Granduca sta su per i Tedeschi,
 E i Tedeschi son qui per il Granduca;
 E noi paghiamo Granduca e Tedeschi"
(Giuseppe Giusti)
Se voi sapete dove e chi è Granduca
che sia oggi un buon italo e toscano
saper che possa esser sol più un Duca
un tanto nemmeno ad essere italiano.
(Tommaso Mondelli)
Ho esordito con questo stralcio di poesia, per lasciare una piccola traccia, l’impronta del pensiero di Mondelli, e quale sia il suo stile poetico. Facile comprendere: ironico, sardonico, divertito…ma pur sempre pacato. In quella quiete di chi sa raccontare una storiella, con un sorriso serafico, usufruendo di una certa “verve” travolgente e, nel contempo, con lingua tagliente mette a nudo le debolezze umane, e senza alcun dubbio, certe verità che aprono gli occhi anche a chi se li benda, per non vedere le nefandezze che ci gravitano attorno.
Tormentone…siamo tormentati da troppi problemi. Lavoro: inesistente per molti giovani. Denaro: che rotola via dalle nostre tasche, per confluire nelle Casse dello Stato. Sempre più tasse e meno reddito. Povera Italia e poveri italiani!
E non basta. L’autore si diletta a decantar personaggi mitologici ma, anche in questo, c’è un sottile riferimento a situazioni attuali. E’ così che allora compone i suoi libelli spostando il pensiero sulla vita, unico incommensurabile dono, sulla giustizia, sulle tasse (gabelle) esose, sugli errori umani, sulle inutili riforme, sui vecchi tabù e via di seguito.
Lascio ai lettori il divertito piacere di leggere queste piacevoli composizioni poetiche. Sarebbe bello impararne a memoria qualcuna, così come successe a me, ai tempi di scuola, studiando la simpatica poesia titolata Sant’Ambrogio, il cui autore, nemmeno a dubitare, era il celebre Giusti.
Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que' pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti–tedesco
perché metto le birbe alla berlina,
o senta il caso avvenuto di fresco,
a me che, girellando una mattina,
capito in Sant'Ambrogio di Milano,
in quello vecchio, là, fuori di mano.

M'era compagno il figlio giovinetto
d'un di que' capi un po' pericolosi,
di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto
ove si tratta di promessi sposi...
Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto?
Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,
in tutt'altre faccende affaccendato,
a questa roba è morto e sotterrato.

Chiedo venia all’autore, per aver riportato queste due strofe del poeta toscano, che credo rivelino, un poco meglio, lo stile di Mondelli il quale, come ci narra la tradizione popolare nella maschera di Arlecchino, ridendo e scherzando, dice la verità. E giù bastonate!
Ridentem dicere verun: quid vetat? (Orazio, “Satire” libro I) Dire la verità ridendo, cosa lo vieta?
Freud asseriva che scherzando si può dire tutto. Sì, perché “la verità non è ciò che si direbbe una buona, gentile e fine fanciulla” (Oscar Wilde). Mentre l’adulazione procura “amici” (evidentemente a tanti piace esser  presi per il lato B!).
Dire pane al pane e vino al vino (espressione con cui si vuole evidenziare il lodevole comportamento di chi sa esprimere con franchezza e senza timori reverenziali verso qualcuno, il proprio parere positivo o negativo) fa spesso passare per insensibili, ma questa è tutta un’altra storia. Volendo, si può anche scegliere di mentire con garbo. Non è il caso di Mondelli, che ama la sincerità e la verità e la usa, anche andando contro l’attuale corrente, che è mistificatoria.
Conosco la stima che l’autore ha nei riguardi di Winston Churchill.
Riporto volentieri un aforisma del grande statista britannico: “A volte l’uomo inciampa nella verità ma, nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada”. E aggiungo una citazione di Friedrich Nietzsche, che condivido: “Le convinzioni, più che le bugie, sono nemiche pericolose della verità”. Troverete conferma nella poesia Tabutot, presente nella silloge, nel suo contenuto, lo stesso pensiero del filologo e filosofo tedesco.
Le poesie contenute in questa raccolta poetica, non solo mi hanno regalato un sorriso, ma portato a riflettere seriamente su quanto poco sappiamo difendere i nostri diritti, su come spesso ci lasciamo turlupinare da affabulatori che ci intortano con promesse che sanno benissimo di non sapere o poter mantenere. Mi direte: “Ma non possiamo far nulla, per controbattere ed ottenere giustizia, uguaglianza e buone leggi” e avete ragione, però possiamo almeno prenderne atto, e sorridere, come simpaticamente ha saputo fare l’autore, con questa sue piacevoli poesie.
In questi ultimi decenni, etica, morale, rispetto per la vita, il desiderio che ognuno abbia una dignitosa esistenza, sono ormai considerati di poco conto, mentre ipocrisia, indifferenza ed egoismo, per non dire menzogna, si espandono a macchia d’olio. Se non ci fossero scrittori e poeti che, come Mondelli, cantano le lodi ai sani principi morali, ironizzando sui vizi e debolezze umane, si estinguerebbero i Cavalieri che, senz’armi e armature, combattono per la difesa dei diritti civili. E Mondelli Cavaliere è, sia nell’animo e per essere stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere, ottenuta dal Presidente della Repubblica Italiana.
Il mio spassionato consiglio è di leggere e gustarne il contenuto, che ci è stato cantato per le rime e in rima, dall’estroso, geniale e produttivo poeta Tommaso Mondelli.
Grazie Tommaso, per il dono della tua saggezza poetata con acuto e sagace intelletto!

Danila Oppio