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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

sabato 26 maggio 2018

CAVALCATA SARDA A SASSARI con Walter Lecis


Ho ammirato gli scatti fotografici del bravissimo Walter Lecis (in arte Jack Walsh), relativi alla CAVALCATA SARDA svoltasi a Sassari la scorsa settimana. 
Mi sono così aggiornata sull'evento, e ora ne parliamo un poco anche qui. Adoro la Sardegna e la sua storia. 
Cavalcata Sarda 2018 a Sassari: si  è svolt0 domenica 20 maggio 2018 il grande appuntamento con la Cavalcata Sarda a Sassari,  la “festa della bellezza”, l’unica tra le tre grandi feste di popolo sarde ad essere laica (rispetto a Sant’Efisio a Cagliari e al Redentore a Nuoro). Si narra che la sua prima edizione fu organizzata nel 1899, in occasione della visita in città del Re Umberto I e della Regina Margherita di Savoia, anche se probabilmente riprendeva una tradizione già viva in epoca spagnola. Fatto sta che da allora ogni penultima domenica di maggio centinaia di cavalieri e ben 3mila persone in abito tradizionale in rappresentanza dei costumi di tutta la Sardegna – quest’anno abbiamo 65 gruppi folk da 65 comuni diversi, 27 gruppi a cavallo, ma anche coppie a cavallo e un’imponente tracca, per un totale di 2500 figuranti in costume e oltre270 cavalieri – sfilano per le vie di Sassari, per la gioia di sassaresi, sardi e turisti.



La tradizionale sfilata di costumi sardi compie quest’anno 69 anni.
La Cavalcata Sarda rappresenta insieme alla Festa dei Candelieri, l’evento turistico più importante della città.
Il messaggio è tutto contenuto nella scelta dell’immagine e dello slogan che l’accompagna: C’è qualcosa di più profondo del nostro mare”. La comunicazione di quest’anno vuole mettere in evidenza lo spirito stesso della Cavalcata, mostrare il cuore della Sardegna, al di là delle bellezze naturali. Un invito a scoprire l’essenza e l’orgoglio di un’isola, che non è soltanto mare. L'immagine, attraverso l'issohadores, fa una promessa: nessuno alla Cavalcata Sarda 2018 è semplice  spettatore.
I riti, le tradizioni, i colori di tutta la Sardegna regalano l’emozione di una cultura affascinante, complessa e misteriosa. Oltre un secolo è passato dal quel lontano 1899, eppure la manifestazione conserva ancora il fascino di un tempo. Giunta la penultima domenica di maggio, da tutti i paesi della Sardegna partono alla volta di Sassari, per l’annuale imperdibile appuntamento, centinaia di cavalieri e amazzoni, partecipanti alla corsa al galoppo del “Palio città di Sassari”, e oltre 3000 persone vestite con l’abito tradizionale che animeranno una delle più ricche e sorprendenti sfilate dell’Isola. Un repertorio vivente di costumi vari e diversi, colorati e impreziositi da gioielli e amuleti, stupisce oggi il pubblico contemporaneo esattamente come avveniva ai numerosi viaggiatori che dai primi dell’Ottocento hanno frequentato l’Isola. Per le strade e le piazze affollate di gente, risuonano le antiche musiche che da secoli agitano gonne e berritte al ritmo delle danze tradizionali; le voci dei poeti estemporanei e dei cantanti a tenore con le loro improvvisazioni aggiornano gli agoni omerici; il rumore degli zoccoli dei cavalli riporta ad altri tempi e luoghi restituendo l’emozione delle spericolate pariglie e della sfrenata corsa dei cavalieri dell’Ardia di Sedilo; i protagonisti dei carnevali, su Compinodori e i sartiglianti di Oristano, Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, Boes e Merdules di Ottana, fanno rivivere la suggestione di riti arcaici e misteriosi.


Fin qui, testi e immagini le ho riprese da vari articoli sul web, e ringrazio chi li ha scritti, in seguito, pubblico le splendide foto di Walter, perché meritano per la loro perfezione. Pima però vi presento il bravo fotografo.








Grazie Walter per aver condiviso con noi alcuni scatti della splendida manifestazione a Sassari! 

Danila Oppio

lunedì 14 maggio 2018

Bilancio della presentazione di ONEIRIKOS di DANILA OPPIO e IN CAMMNO diNELLY IRENE ZITA GARCÍA


Il bilancio della serata di venerdì 11 maggio, relativa alla presentazione delle opere di Nelly Irene Zita García, IN CAMMINO e di Danila Oppio ONEIRIKOS, rispettivamente una silloge poetica a carattere spirituale e un romanzo surreale ma non troppo, con uno sguardo filosofico sull'umanità.
Direi che dopo una serie di intoppi, è riuscito benissimo. La giornalista Cristina Masetti, che avrebbe dovuto presentare l'opera di Nelly, una settimana prima è caduta rovinosamente, fratturandosi il gomito. Si è fatta sostituire dall'altrettanto bravo giornalista Saverio Clementi, che ha condotto magistralmente la serata. L'opera di Danila Oppio è stata presentata dalla solare, splendida poetessa e Presidente Esecutivo del concorso "Energia per la vita", indetto dal Lyons Club di RHO, Rita Iacomino.
Il mio sentito grazie a tutti coloro che, con grande disponibilità e solerzia, si sono offerti di dare il loro contributo per la buona riuscita dell'evento. 
In primis, i  presentatori e il coro polifonico NUOVO CANTICO diretti dal Maestro Claudio Monticelli.
Stefania e Carlo Olgiati, per l'organizzazione del ricco buffet. 
Mara e Fausto Colombo, Rosanna e Bruno Bosetti, Roberta e Marco Secol, che si sono occupati dell'allestimento del salone e della vendita dei libri.
Ho dimenticato qualcuno? Forse si, ma certamente loro hanno contribuito in modo tangibile e assolutamente gratuito.
Ora vorrei raccontare altro, per esempio che qui a Legnano, nel mese di maggio, i cittadini sono in grande fermento per l'evento del Palio. La Contrada dove si è svolta la presentazione dei libri è denominata Legnarello, e i suoi colori sono giallo e rosso.



Lo stemma di Contrada è uno scudo lombardo con sole a dodici raggi in oro con rossa croce al centro, su sfondo rosso.
L’origine del simbolo di Legnarello deriva dalla bandiera spagnola. Infatti Donna Consuelo dei Melzi D’Eril, spagnola, nel 1621, morendo di peste, ha lasciato l’ordine di conservare la di Lei casa e le insegne del Governatore di Cordoba (quello stesso del Manzoni) perché Legnarello fu feudo spagnolo del Ducato di Milano e dagli spagnoli fu costruito e diretto il “borgo distinto”.
Il motto di Contrada è “SOLI NEL SOLE”.
L'idea che ha avuto Stefania è stata quella di portare i colori giallo e rosso anche alla presentazione. Quindi tovaglie rosse e gialle, accessori rossi, composizioni floreali nei medesimi colori, in omaggio al Palio legnanese, e alla nostra Contrada in modo particolare.
Malgrado i numerosi inviti diramati, le 1000 persone che attendavamo non sono intervenute, vuoi per i continui temporali che hanno funestato questi giorni, anche con allagamenti e grandinate, vuoi per altri motivi. Sto scherzando, ovviamente. In realtà un centinaio di ospiti sono intervenuti e per noi è stato un onore e un successo insperato. Tra loro anche autorità civili e religiose. 
Il Parroco Padre Renato Rosso, più volte ci ha prese bonariamente in giro, dicendoci che la prossima volta saremo ospiti a Stoccolma. Perché proprio quel capoluogo svedese? Ma certo, dimenticavo, è dove si svolge il Premio Nobel, che viene conferito dall'Accademia di Svezia.
Certo non abbiamo neanche lontanamente pensato a tale riconoscimento, ci è bastato far conoscere i nostri lavori, che sono stati messi a disposizione per uno scopo benefico, ovvero per contribuire almeno in parte per la ristrutturazione della cupola del Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù, gravemente danneggiato dal tempo...e dal maltempo.
Il ricavato ha superato di poco i 1.000 euro, si sperava di ottenere un risultato superiore, ma siamo felici di aver potuto dare una mano ai Carmelitani Scalzi e, quel che non è da meno, aver creato una serata piacevole dove si è potuto conoscere e salutare simpatiche e generose persone.
Ora segue una piccola carrellata di foto, non tutte riuscite bene, perché scattate con apparecchi cellulari, ne attendo altre, e non appena mi perverranno, non mancherò di pubblicarle.  

Tavolo conferenza: il Parroco P. Renato Rosso, Nelly Irene, il giornalista Saverio Clementi, Danila, la poetessa Rita Iacomino, di spalle, il Priore Padre Silvano Vescovi.
sul tavolo la corbeille di fiori:  ovviamente gialla e rossa

La poetessa Rita Icacomino con i suoi amici e il bouquet immancabilmente giallo e rosso


Parte del pubblico

Il coro polifonico NUOVO CANTICO e altro pubblico


ancora il pubblico


Il coro polifonico


tavolo conferenza


Mi sarebbe piaciuto che Rita avesse condotto con sé il poeta, attore e regista Alessandro Quasimodo, figlio del premio Nobel Salvatore, ma era già occupato e il giorno seguente avrebbero dovuto recarsi a Mantova per un altro evento poetico.  Spero di averlo con noi a Legnano in una prossima occasione.
Intanto ho piacere di pubblicare qualche foto di Rita Iacomino in compagnia di Alessandro Quasimodo.

Danila Oppio

Qui di seguito Rita Iacomino con Alessandro Quasimodo






Rita con Alessandro Quasimodo e il poeta Rodolfo Vettorrello







RIta e indovinate chi? 
il giornalista e scrittore Beppe Severgnini

Che dire? Ho avuto l'onore, come supporter e presentatrice, ma soprattutto la solare simpatia della presenza della grande amica Rita!