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mercoledì 2 maggio 2012

Sardo? No Sardegna-Line? Ahi ahi ahi…


Il 26 febbraio 1948, con la legge costituzionale n. 3, approvata dalla Assemblea Costituente, si ratifica e nasce lo Statuto Speciale, per cui la Sardegna diventa Regione Autonoma e ci son voluti ben sessantaquattro anni perchè i Sardi capissero, purtroppo, che il destino di questa Isola non è e non sarà mai nelle loro mani, peggio se nelle loro menti.
Desidero riferirmi solo al problema dei trasporti, a quelle vie di comunicazione, marittime ed aeree, che pareva superato negli anni ’80 del secolo scorso, quando flotte di mare e compagnie dei cieli facevano a gara per migliorare e rendere più vicina la nostra lontananza dalla terra ferma.
Al momento, non ci sono più gare se non quelle di coloro che si allontanano e che, forse, devono anche pagare, per starsene lontani.
Ora è tutto un litigare, dai Comuni, dalle Province, dai Consorzi fino ad arrivare a mamma Regione che non sa se buttare palamiti o palloncini colorati in aria, per urlare…urlare..ma per che cosa?
Che la Sardegna esiste ….e basta?
Mi domando, ma la cosa è vecchia come il cucco, perché la Regione Autonoma della Sardegna, da quella data, coi suoi onorevoli, non abbia mai pensato di realizzare una propria compagnia di navigazione, perché mai non sia stata in grado di realizzare una società di trasporto aereo, le quali, oltre a servire la nostra Isola, avrebbero potuto coprire altre tratte o  rotte.
Lo so che questa domanda è pur essa vecchia, di oltre sessanta anni, ma la cosa peggiore è che ancora nessuno dei nostri addetti (dico sardi) se ne stia preoccupando, demandando ad altri il grave problema che, a quanto pare, sarà risolto solo col beneplacito delle Autority di questa Europa, con regole, doveri, leggi e leggine che faranno sfascio degli aeroporti sardi, nonché dei porti che potranno accogliere piccole imbarcazioni, qualche nave traghetto e mai una nave da crociera, quelle attuali, per intenderci, perché se ne rimarranno ben lungi da attraccare a banchine predisposte per naviglio ottocentesco  o giù di lì.
Dei nostri diritti…NIENTE
Tirrenia, Grimaldi, Moby Line, Sardinian  Ferries, Saremar, CIN1 E CIN2 e chi altri ancora dovranno avvicendarsi per i mari sardi e a quali  tariffe? Ovvero a quanti euro per viaggi che possono non essere di svago e turismo?
E poi parlano di continuità territoriale, ma cos’è?, altra frase globalizzata?
Le sopracitate aziende, di sicuro, faranno i loro interessi, ma dei nostri, isolani e isolati, chi se ne sta occupando e se ne occuperà?
E la nostra Regione Autonoma cosa sta facendo in proposito?
Anche perché lo stesso discorso dovrebbe valere per i trasporti aerei. Vi ricordate dell’Alisarda, proprietà dell’Aga Khan, “la prima compagnia aerea della Sardegna” (ma era un regalo?). Dei primi voli Olbia-Roma con i Nord 262, nel 1965, e poi con i Fokker 27, verso Pisa, Bologna, Cagliari e poi ancora con i DC-9-14 e finalmente, dal 1985, con gli MD-82, rotte verso Parigi, Francoforte, Londra.
Tutto bello, ma la Sardegna c’entrava poco, men che meno la Regione Autonoma, tant’è che dal 1991 lo stesso Aga Khan se ne lava un po’ le mani e Alisarda diventa Meridiana, Meridiana Fly e altri soggetti minori, creati per affari non più isolani ma di gentiluomini che badano solo alle loro tasche private, mentre la Sardegna langue, in attesa di quei miracoli nei quali più nessuno di noi crederà.
Gavino Puggioni
Pubblicato oggi su Rosebud - giornalismo online
Featured image, carro a quattro ruote e a trazione animale, fonte Wikipedia.

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