ALLEGORIA
Quand’ero un batufolo amoroso
mi tenevi sulle tue ginocchia
distrattamente accarezzando
il mio morbido pelo.
Ti leccavo le mani ronfando
contenta degli avanzi che mi gettavi
che, come fossero prelibati bocconi,
ti degnavi d’offrirmi.
Infine, stanco del nuovo giocattolo
m’hai sbattuto fuori a calci
come fossi una gatta rognosa
e chiudesti la porta a più mandate.
Girovagai a lungo
poi, affamata di cibo d’amore
graffiai con insistenza
all’uscio di casa tua.
Non mi apristi
Ed io, esausta, spelacchiata
andai vagabondando
tra strade dissestate e buie.
Accovacciata tra rovi spinosi
sfinita, disillusa, dolorante
mi lasciai a poco a poco
Morire d’inedia.
Danila Oppio
Inedita
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