sente con l'alba
la pena d'amore
e il sogno della
distanza
La luce dell'aurora
porta
un vivaio di
nostalgie
e la tristezza senza
occhi
del midollo
dell'anima
La gran tomba della
notte
stende il suo nero
velo
per nascondere di
giorno
l'immensa cima
stellata
Che farò in questi
campi,
cogliendo nidi e
rami,
circondato
dall'aurora
e pieno di notte il
cuore!
Che farò se i tuoi
occhi
sono morti alla luce
e la mia carne non
può sentire
il calore dei tuoi
sguardi!
Perché ti ho perduta
per sempre
in quella chiara
sera?
Oggi il mio cuore è
arido
come una stella
spenta
Federico Garcìa Lorca
Granada, aprile 1919
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