Le parole nostre
libere
corrono felici
su prati a noi conosciuti
dove fiori di vita sono nati
cresciuti
colti
ed amati
ma ahimè!
sacrificati nel mare di dolori
tracimati nell'anima nostra
inerme
Si sono incontrate
le nostre parole
espressioni di dialoghi
a volte amorfi
a volte stracolmi
di sentimenti nascosti
dove il gioco non era un gioco
ma riflessione dello spirito
tuo e mio
con l'unico scopo della conoscenza
della nostra essenza
che si presenta pura
severa intrigante e attenta
acché la vita sia più giusta e consona
in questo mondo di stregoni
di maghi e di ciarlatani
che han fatto ricco il loro domani.
A quelli che erano
e ancora sono al desco di San Francesco
han lasciato fame lutti e miseria
Ma questa non è cosa seria!
disse il barbone
scaldato come sempre
dal suo respiro
e dal suo cartone
Gavino Puggioni
Inedita
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