Appassionata
botanica, non usciva mai dal suo giardino. Una donna senza incertezze e capace,
nei ricordi del figli scrittore, di trasformare le passioni in dovere. E
viverne.
All’anagrafe,
Eva Giuliana Mameli Calvino, nata a Sassari il 12 febbraio del 1886. Il padre,
Giovanni Battista Mameli, colonnello dei carbinieri, la madre, Maddalena
Cubeddu, casalinga. A 19 anni si laurea in Matematica (a Cagliari)A 21 anni in
Scienze Naturali a Pavia. A 29 diventa professore universitario, prima donna in
Italia a ottenere una cattedra.
Mario
Calvino, agronomo di Sanremo,studioso di piante tropicali, tra i grandi padri
della floricultura sanremese, ai primi del Novecento si era trasferito in
Messico e a Cuba e dirigeva la Stazione agronomica di Santiago de Las Vegas,
presso L’Avana.
Il
matrimonio con Calvino fu celebrato dal capitano di una nave diretta in
Messico, nel 1920.
Mario
ed Eva, tornati a Sanremo, ospitarono e diressero per anni, nella loro villa,
la Stazione Sperimentale di floricoltura e frutticoltura, perché dopo il
fallimento della Banca Garibaldi non c’erano più soldi da stanziare per il
progetto.
Il
figlio scrittore Italo Calvino, definì la madre, “la maga buona”.
La
signora Calvino era piccola così, con quei bei grandi rotoli di capelli. Una
volta me la sono trovata davanti con tutti i capelli sciolti e mi sono
spaventato, sembrava un fantasma! Portava questi capelli arrotolati dieci
volte, le veniva un testone grosso così. E poi aveva quelle sottane a balzo,
tre, quattro, cinque balze..A terrazze! Anche i figli la temevano perché era
dura!(Libereso Guglielmi).
Mario
ed Eva Calvino per due volte furono presi dai fascisti dopo l’armistizio dell’8
settembre del 1943: messi al muro e fucilati con armi scariche e con l’unico
scopo di intimorirli per aver offerto asilo ai partigiani e nascosto qualche
ebreo.
Che
la vita fosse anche spreco, questo mia madre non l’ammetteva: cioè che fosse
anche passione. Perciò non usciva mai dal giardino, etichettato pianta per
pianta, dalla casa tappezzata di buganvillea, dallo studio col microscopio
sotto la campana di vetro e gli erbari. Senza incertezze, ordinata, trasformava
le passioni in dovere e ne viveva. (Italo Calvino La strada di San Giovanni, Mondadori).
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