![]() |
La pineta di Monte Urpinu-Cagliari Laghetto artificiale |
in questa terra, e noi
spesso vaghiamo
pei campi. Una pineta ci
seduce.
O adorabile luogo, il tuo padrone
mai t'ebbe come noi
t'abbiamo, e come
ti penseremo mai ti
penserà......
Fioriscon gl'iris di velluto sotto
gli svelti pini, e i
giunchi ed i narcisi
profuman l'aria; stendonsi i viali
verdi deserti, e in
lontananza i rami
ricamano gli sfondi rosei.
In alto
s'aprono prati di asfodelo
in fiore,
e bianche rocce guardan sugli stagni
di madreperla, solcati dal
lento
volo dei fenicotteri e sul
mare
d'argento fosco.
Noi sostiamo in faccia
al tramonto, tra i fiori,
e dentro gli occhi
e dentro il cuore ci
rifulge il sole.
Ma al ritorno è già sera.
In alto il cielo
ha un tenero pallore di viola;
Venere brilla come luna in
fondo
al deserto viale e il
nostro passo
lento risuona; da lontano
arriva
la fragranza dei mandorli
fioriti
e un gracchiare di rane.
Il luogo e l'ora
e il nostro amore e tutto
pare un sogno.
Grazia Deledda
Questi versi della
Deledda fanno parte di un gruppo di liriche intitolate “Luna di miele”,
ispirate dalla suggestiva collina di Monte Urpinu, a Cagliari, dove fiorì l'idillio fra la scrittrice
e Palmiro Madesani, suo futuro marito
Questo testo, altresì,
è ricordato da Nicola Valle nel suo libro, ormai raro, dedicato a GRAZIA
DELEDDA, con introduzione di Bonaventura Tecchi, per i tipi della Società
Poligrafica Sarda- Cagliari-
Nessun commento:
Posta un commento