Si
aggiunge una seconda puntata, alla vicenda di Cecilia Gimenez, l’anziana
signora che, l’estate scorsa, con la pretesa di restaurarlo, aveva deturpato
l’Ecce Homo di Elias Garcia Martinez, un affresco conservato nel santuario del
paesino (500 anime) di Borja.
La
vicenda aveva fatto il giro del mondo
- ne ho scritto anch’io in un altro blog – e la signora con velleità
artistiche era stata ridicolizzata, se non linciata metaforicamente, in ogni
lingua. Ma la storia ha interessato e continua ad attirare migliaia di turisti
a Borja, e un fiorente merchandising è cresciuto in conseguenza a questo fatto,con
raffigurazioni dell’Ecce Homo “restaurato” vendute su tazze,magliette,custodie
per cellulari,accendini. Cecilia Gimenez ha così rivendicato il copyright e
chiesto al comune di Borja l’ottenimento la una parte di profitti derivanti da
quelle vendite. L’accordo raggiunto con il comune di Borja prevede che il 49
per cento degli incassi vada a lei.
Insomma,
dopo il danno, la beffa. Io avrei dato alla gentile pseudo-restauratrice, una
multa equivalente, perché un danno di siffatte dimensioni non merita d’essere
premiato.
E’
proprio vero che il mondo sta girando alla rovescia.
Danila
Oppio
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