Quando un uomo
Stolto e insensibile
Ferisce una donna
Non merita rispetto
Né amore, né voce
Gli serve restar solo
A meditare con serietà
Sul passo falso
Che, appena compiuto
L’ha fatto inciampare
E troverà il modo
Di por rimedio all’istante
Se ancor fosse possibile
Rifare il percorso
Contromano, nel traffico
Della strada ferita
Da colpi inferti sul selciato
Buche profonde
Piene di melma e fango
Chissà, forse
potrebbe
esistere
Un viottolo segreto
Stretto e scosceso
Da dove riprendere
Il cammino interrotto
O ritrovarsi alla fine
Di un vicolo cieco.
Danila Oppio
Inedita
La poesia è nata dalla visione della foto che Piera Maria Chessa ha postato su FB e alla sua vista, ci ha portato a commentare come da testo qui sopra. Nessun riferimento a persone di mia conoscenza che, per fortuna, non rassomigliano a quest'uomo, che se la fuma beatamente, mentre la donna è piegata dal peso delle fascine.
La poesia è molto significativa. Senza parole per la foto...
RispondiEliminaGraziella
Anche se l'ignoranza rimane ancora (non tutto si può cancellare) credo che diversi hanno capito e valutato l'importate ruolo della donna.
RispondiEliminaSiamo ancora - in certi Paesi ma anche in Italia - ai tempi del medioevo, riguardo al ruolo che una donna ha nella società e in famiglia. C'è ancora molto maschilismo, quasi sempre dovuto alla prepotenza e alla poca sensibilità. Grazie Giovanni per il commento!
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