quante volte
mi ritrovo nella genesi del tempo e del pensiero
tra fili sottili dolce/amari tessuti nella pelle.
Vorrei fuggire da quest'era
malandata di sentimenti
tangibili ad ogni respiro
e sempre mormora nelle vene
un crisma di luce e pace
Non fuggo più per non morire di nostalgia
dai ricordi contrapposti sulla soglia
del tempo illimitato sparso sulle unghie
quando il vento porta feste di coriandoli
e ti piange il cuore dentro
e negli applausi in grande stile
dovuti / voluti / ceduti al domani
alla fonte più ricca del peccato
nel rosso/chiaro scuro di un
piccolo capolavoro mai nato
nella neve rossa di un lontano
inverno di solitudine senza memoria.
Fiorella Giovannelli
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