In quel mare di sempre
ti ritrovi
in una barca a vela senza vela
che mugugna col suo motore
che ti trasporta, ti dondola
ti tranquillizza
e ti fa sognare
Verso quell'isola
conosciuta da tutti
che aspetta tutti
ma non vuole nessuno
Sarebbero tanti, troppi.
E allora ci giri intorno
protetta dai gabbiani
che proteggono i loro pargoli
che quel mare aspetta
Tu, assolta e impaziente
ti butti, improvviso, in quelle acque
e rinasci, rigenerato
senza aver speso una lira
per la palestra
Ti allontani
ma rimani incollato
a quell'immagine millenaria
e ti fai inseguire, a nord e a sud
perché quella è la sensazione
Dopo, sei disturbato
dal sole affaticato, he lentamente
si nasconde oltre le onde
e ti illumina di luce rossa
vermiglia
e ti affascina un'altra volta
Vedi solo lui, il sole
ma nn disturba il tuo sguardo
Un gabbiano lo trapassa
sembra rallentare il suo volo
per farsi immortalare
Lo segui, non puoi fare altro
Ti manca la digitale
Respirare, ammirare, estasiarsi
sempre con quei pochi
godere di momenti
che la natura ti regala tutti i giorni
ma tu li vedi sempre di meno
Peccato!
Gavino Puggioni
23 giugno 2003
Da L''arcobaleno in giardino
Un'isola meravigliosa, Gavino, descritta con affetto e ammirazione.
RispondiElimina"In quel mare di sempre
ti ritrovi
in una barca a vela senza vela
che mugugna col suo motore
che ti trasporta, ti dondola
ti tranquillizza
e ti fa sognare".
Che belli!
Ciao.
Piera