| Come fossi una giara
di terracotta |
\ Sono stata riempita /
| Di olio |
| Balsamico |
| Frutto della
spremitura |
| Delle tue parole
d’amore inesauribili |
| Mai sazie di
raccontarmi, di abbracciarmi |
| Di coccolarmi con
teneri aggettivi. Come farò |
\ A ricambiare tutto
ciò che riversi, in versi /
\ In prosa, con tenacia
e dolce costanza /
\ Se non rovesciando il
contenuto /
| Di questa stessa
giara |
/ Nella tua anima, nel
tuo cuore \
| E sulla tua pelle,
anima mia adorata? |
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Danila Oppio
Inedita
Tenera e delicata questa poesia/dedica scritta con un affetto tanto intenso quanto discreto. Questo mi sembra di cogliere nel tuo bel testo, Danila.
RispondiEliminaUn caro saluto a te e al nostro comune amico Gavino. Ciao.
Piera
Grazie Piera! Sai, spesso mi soffermo a pensare che il nostro corpo sia solo il contenitore di cose migliori di lui; il cuore che ama, lo spirito che prega, il pensiero che crea, la poesia, la scrittura, l'arte in generale. L'essere umano è questo, non il suo aspetto esteriore.
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