Si cui quid cupido optantique obtigit umquam
insperanti, hoc est gratum animo proprie.
Quare hoc est gratum nobis quoque, carius auro,
quod te restituis, Lesbia, mi cupido.
Restituis cupido atque insperanti, ipsa refers te
nobis. O lucem candidiore nota!
Quis me uno vivit felicior, aut magis hac rem
optandam in vita dicere quis poterit?
§
Se mai ad alcuno avviene, contro ogni speranza,
ciò che desiderava tanto, molto gradito è al cuore.
Per questo mi è gradito, mi è più caro dell’oro,
che tu ritorni a me, Lesbia, che ti desideravo tanto.
Torni contro ogni speranza; tu stessa torni a me.
O giorno da segnare con una piccola pietra
più bianca delle altre! Chi vive più fortunato di me,
chi potrà dire che ci sia cosa
più augurabile in vita?
ciò che desiderava tanto, molto gradito è al cuore.
Per questo mi è gradito, mi è più caro dell’oro,
che tu ritorni a me, Lesbia, che ti desideravo tanto.
Torni contro ogni speranza; tu stessa torni a me.
O giorno da segnare con una piccola pietra
più bianca delle altre! Chi vive più fortunato di me,
chi potrà dire che ci sia cosa
più augurabile in vita?
CAIO VALERIO CATULLO
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