Ispirata ad una lettera di Senghor
Ti ho inviato un Halcyon
L’azzurro uccello
del Senegal
Che hai subito ingabbiato
E posto sul davanzale
Di quella strana stanza
Dove ci incontriamo
Nelle chiare notti
estive
Continuando a tesser sogni
Trame di versi incrociati
Ordite con parole aeree
Volatili piume
azzurrate
Ho spedito rose gialle
Posate su di un pigiama
Patchwork di
lettere d’amore
Che mai hai indossato
Ti ho inviato allora
Il mio cuore
strappato
Dal petto ancor pulsante
Nelle tue mani bianche,
Simili a notturni rapaci
Illuminate dalla luce lunare
Batte e si dibatte, ora
Danila Oppio
Versi molto belli e inzuppati di forte amore non corrisposto come tale.
RispondiEliminaStupenda la chiusa.
Infatti! grazie per il commento, Giovanni!
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