Madre Terra oggi - di Matteo dal blogmerde d'artiste |
Nel marasma di
notizie che aggrediscono quotidianamente
la nostra vita volevo, come voglio, parlare, o sparlare se me lo
consentite, dell'Italia che è già un mondo a parte nell'emisfero delle terre
emerse.
Il nostro
Paese, una volta culla di civiltà, di cultura e di arte, è diventato, da una
ventina di anni a questa parte, quasi una cloaca dove tutto e di tutto viene
rovesciato.
Perla del
Mediterraneo, si diceva.
Ora è
un'immensa pianura dove corre un'umanità priva di anima, dove
scorrono governi tappezzati e rattoppati alla bella e meglio, figli
dell'informazione mediatica-global-cafonal
che pare sia
quella che più si adatta allo spirito medio-basso dell'italico votante, quando
questo è chiamato a metter su
crocette dove una libertà estrema la fa da padrona.
E' diventata
l'autostrada del malaffare, da nord a sud, e non ci sono blocchi di polizia o
carabinieri che possano fermare,
almeno arginare questo maledetto incancrenimento della società italiana, ad
ogni livello.
Ma, si dice, ci
sono le leggi, sacrosante, che vanno rispettate e chi sbaglia deve pagare.
Ma dove? ma
come? ma quando?
Pulcinella
docet, ma lui, porca miseria, era un ottimo teatrante e portava il sorriso
anche là dove la miseria era una costante di vita.
Ora questa
miseria si è impadronita delle nostre menti, non abbiamo più argomenti,
disprezziamo e affondiamo la Cultura, quella con la C maiuscola, odiamo o ci da
fastidio la Musica, anche quella con la M maiuscola, idolatriamo chi canta e
chi suona le sue corbellerie da piazze affollate e da trasmissioni
auto-celebrative perché il popolo non possa pensare a cose più serie.
Ci stiamo auto-distruggendo
perché così vuole la moda, il voler a tutti i costi vivere una vita di cui non
conosciamo e non capiamo il senso e la portata di ogni nostro pensiero.
Non ci vogliamo
bene, amiamo ciò che è superfluo, inseguiamo l'effimero, ci ubriachiamo dal vivo
per quello che le tivvù, ormai tutte commerciali, ci propinano 24 ore su 24.
E dopo sputiamo
sentenze sui poveri disgraziati, sui poveracci senza-terra e senza-cielo, alla
deriva nei mari dell'indifferenza, privi di quel pezzo di pane e di quella bottiglietta
d'acqua
che noi
civilmente buttiamo nella strada dell'opulenza.
E i giovani?
Tranne pochi ma la maggioranza sono già vecchi, perché hanno avuto tutto e di
tutto e di più, non hanno mete o sogni. Hanno un solo desiderio, quello di
arrivare subito a salire i gradini visibili delle tivvù, per diventare vip in
un immenso calderone di ignoranza e di sporcizia mentale, vieppiù alimentati da
giornali e giornaletti che godono di pagatissime pubblicità per farli crescere
in questo loro mondo.
Ecco perché questo
pezzo di terra vomita!
Gavino Puggioni
Accuse forti, durissime, intrise di amarezza. Come darti torto, Gavino? Il tuo stato d'animo è quello di tanti, la tua nausea ugualmente.
RispondiEliminaSì, la terra vomita, ferita, delusa, ogni giorno che passa è un giorno sprecato nella riconquista di una dignità che appare sempre più lontana, incapaci come siamo di un rinnovamento, di una rinascita.
Grazie.
Ciao.
Piera