La tua lettera
prezioso fiorir di rose a settembre
La leggo sotto la
lampada, ambiguamente la carezzo.
Sento fiorire il
giardino, le lente passeggiate, il sottobosco
E i dolci fiori
d'ombra, la luce dei ciclamini.
Vedo il profumo delle
rose, l'aroma dei vecchi vini esaltanti
E dalla spiaggia
il profumo sale della tua pelle di pane bruciato.
La tua pelle d'oro
rosso. Insorgono gli odori dei giuggioli, ronzanti d'api di sole.
A volte penso a te
così forte! O splendido dolore
Bruciatura di medusa in mezzo al petto.
Il regno
dell'Infanzia, mio solo rifugio contro la disperazione.
Cammino sulla
spiaggia a Joal-Popenguine
La sabbia sotto la
palma dei piedi, il bacio della terra materna.
Gioia di camminare
sulla sabbia bionda, che frana setosa
Il piacere del
libero gioco dei muscoli sui lidi dell'Eden
Gioia di nuotare
nell'acqua tiepida, nella placenta primordiale
Gioia di nuotare,
la bocca aperta all'acqua e al sole.
E poi di nuovo
andare a perdermi, fino alle uve marine, ai ciliegi selvatici.
Chi mi restituirà
gli altopiani d'Etiopia, dove il pastore ritto su un piede solo
Si riposa
all'ombra del suo flauto?
Di lontano
risponde un flauto amebeo.
Lèopold Sèdar
Senghor
da Poesia dell'Africa
Bandecchi&Vivaldi
Editori
2009
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