La mia giovinezza non fu che una oscura
tempesta,
traversata qua e là da soli
risplendenti;
tuono e pioggia l'hanno talmente
devastata
che non rimane nel mio giardino altro
che qualche fiore vermiglio.
Ecco, ho toccato ormai l'autunno delle
idee,
è ora di ricorrere al badile e al
rastrello
per rimettere a nuovo le terre inondate
in cui l'acqua ha aperto buchi larghi
come tombe.
E chissà se i fiori nuovi che vado sognando troveranno,
in un terreno lavato come un greto,
il mistico alimento cui attingere
forza...
O dolore, o dolore, il Tempo si mangia la vita
e l'oscuro Nemico che ci divora il
cuore cresce
e si fortifica del sangue che perdiamo
(Charles Baudelaire - I fiori del male,
1861 - trad. Attilio Bertolucci)
Nessun commento:
Posta un commento