Nulla è meglio del silenzio
per udir parole sconosciute
sussurrate da un vento fresco
che lieve scende dalle montagne.
Fra il luccicare di cristalli
riverbero di neve sotto il sole
solo il mormorio del ruscello
a fare compagnia
e un alito che s’addentra fin nel bosco
la voce che scende da un cielo
che par dipinto con il blu cobalto.
Poche parole,
forse versi di poesia,
a ricordarmi che i miei passi
crepitanti sulla neve
lasceranno una breve traccia
che il sole della primavera scioglierà
in acqua che scenderà al mare
per tornare poi fin su in cielo.
Una vita,
che mai finisce,
in un eterno morire
e poi rinascere.
Renzo Montagnoli
Da Il cerchio infinito – Il Foglio, 2008
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