Stanotte ho fatto un sogno strano:
Lo scriverò cosi come viene, poesia, o brano.
C’era un libro
E c’era un fiore.
Pieno di magie era il libro
Pieno di colori era il fiore
Strani oggetti uscivano dal libro,
Mutevoli colori uscivano dal fiore
Parole e fate uscivano dal libro
Profumi e farfalle uscivano dal fiore.
Che bello!
Pensai, ma, all’improvviso
Si mostrò una mano,
orrenda, pronta a ghermire
il mio bel libro, e il fiore.
La mano era rossa, con lunghi artigli
Stillava sangue, stava per cadere …
!!!!! NO !!!!
Gridai, e la mano si mutò in ghiaccio
Si fece azzurra, trasparente, delicata.
Poi il ghiaccio si trasformò in cristalli,
I cristalli in fiori, e presero volare,
Bianche farfalle dalle ali traforate
Come pizzi da mani antiche lavorati.
“Che Bello, dissi, Lo scriverò in una fiaba.”
Ma all’ improvviso comparve un buffo nasone,
rosso, con i baffi, ed un vocione.
“No, non si può, è vietato!“
“Allora, la scriverà mia figlia”
“No, non si può, è vietato!“
“la scriveranno i miei nipoti”
“No, non si può, è vietato!“
“Sai che ti dico? Mi hai seccato!“
Con queste parole mi svegliai
E sulla carta le parole lasciai.
Sciocco nasone, lo sai:
mai una fiaba fermerai.
Rossella Rapa
da LETTERATOUR
Ciao Gavino, grazie per aver pubblicato la mia poesia... o meglio, la mia storiella quasi in rima.
RispondiEliminaTi manderò altre fiabe.
Rosella
E allora aspetto che tu sia fra di noi. Grazie Rosella
RispondiEliminaciao