Giardini pensili di Babilonia |
Che pena
che fa chi vedendo
l'acqua scorrere, assetato,
dice: il bere non mi sazia
le sete che ho dentro!
Che pena
che beve e sprezza,
dissetato, poi la vita:
denaro prestato a chi poi
lo rende al gioco d'azzardo!
Oh,
l'illuso che sospira
sotto l'ordine sovrano!
oh, chi sogna tra le mani
la lira pitagorica!
Che pena
fa quel viandante
generoso che medita
dopo il suo lungo cammino
nell'orrore della
meta!
Ahi!, la
malinconia
che si consola in lacrime!
Ahi, la melomania
di un cuore da operetta!
Che pena
il nostro usignolo,
se in una notte serena
per cura del mal d'amore
piange e canta senza pena!
Oh, quei
giardini segreti,
quelli pensili sognati
oh, quei sogni popolati
di propositi discreti!
Oh,
l'amante sfortunato
che brama la bella luna!
Oh, quanti cadono da lì!
oh, quanti volano da lei!
Oh, chi
non colse il frutto
che maturo era sul ramo!
oh, chi il morso ha dato al frutto
e provato il gusto amaro!
Oh, quel
nostro primo amore,
la fede mal ripagata
e che pena poi il vero
amante della amata nostra!
Da Soledades –
XXXIX
Antonio Machado
– Poesie -
a cura di
Claudio Rendina
Newton Compton
Italiana
1971
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