Il
gigante Golia, di Gat, un essere
enorme per statura e proporzioni, sei cubiti e un palmo, quasi tre metri di
altezza.
Il
cruento episodio è narrato nel primo libro del profeta Samuele, accluso alla
Sacra Bibbia, con dovizie di particolari che stimolano piacevolmente alla
lettura e offrono spunti di riflessione.
In
breve, quell'episodio si concluse in modo rapido. Al campo, nella valle del
Terebinto, da una parte il gigante Golia, un filisteo di Gat che avanza con
spada, lancia e asta, incutendo terrore fra gli israeliti, dall'altra, un
giovinetto dai capelli fulvi, di un biondo rossiccio, con occhi belli e di
gentile aspetto.
Si
chiamava Davide, già consacrato con l'unzione del profeta Samuele e corroborato
dall'assenso del re Saul per combattere contro quel gigante.
Davide
prese in mano il suo bastone e scelse cinque ciottoli lisci in riva al torrente
e li mise nel suo sacco da pastore.. Indi prese in mano la fionda e andò prontamente
al luogo del combattimento.
Guardò
acutamente il filisteo, trasse una pietra dal sacco e la fiondò vigorosamente,
centrando la fronte del gigante che cadde con la faccia a terra.
Davide
spiccò un salto e fu sopra di lui, gli prese la spada, la sguainò il colpo di
grazia, recidendogli la testa che alzò al cielo in segno di vittoria.
A
quella vista gli israeliti cacciarono urli di gioia che risuonavano nella
vallata, scatenandosi, poi, contro i filistei, sgomenti per la tragica e
ingloriosa fine del loro eroe.
Ma
al di là della biblica narrazione, si impone subitanea una riflessione che
riguarda quel ciottolo che era una umile pietra ferma sulla riva del torrente,
del peso ipotizzabile di cento grammi.
Massa-a-riposo,
quindi dello stesso peso, dotata, però, di cariche elettriche e subnucleari che
funzionano come “lucchetti” che bloccano la fuoriuscita dell'energia. Se non
fosse così, la terra sarebbe una immensa polveriera con continue esplosioni che
non consentirebbero alcuna forma di vita.
Basti
ricordare che con soli tre grammi di energia, equipotente a 14 mila tonnellate
di tritolo, nel 1945, le città di Hiroshima e di Nagasaki, furono distrutte
dallo scoppio delle bombe atomiche americane.
Ma
torniamo alla massa-a-riposo della pietra di cento grammi.
L'ardimentoso
Davide, con tanta fede e niente paura, armò la sua fedele fionda con quella
pietra e la lanciò violentemente contro il campione filisteo, mirando alla
testa non coperta dall'elmo di bronzo.
La
massa-a-riposo, con la velocità, divenne massa-di-moto, acquistando una energia
totale di diecimila chilogrammi, equivalenti a centomila volte la
massa-a-riposo di partenza (100 grammi), ma con una eccezionale peculiarità.
Il
numero delle “cariche” elettriche e subnucleari non subì alcuna variazione =
stesso numero di “lucchetti” nella massa-a-riposo; stesso numero di “lucchetti”
nella massa-di-moto.
E
il povero Golia, anche se gigante, si beccò la pietra che s' infisse traumaticamente nella sua fronte
facendolo piombare al suolo come corpo morto.
Concludendo,
se per avventura quella fiondata avesse frantumato gli argini dei “lucchetti”
insiti nella pietra, la fuoriuscita dell'energia accumulata avrebbe potuto
scatenare una ecatombe e Davide non avrebbe mozzato la testa al gigante Golia.
Ma
l’onnipotenza di Dio, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, ha
predisposto l'immanente che ci circonda in modo da poter beneficiare del dono
della vita, in santa pace, nei limiti della umana longevità.
Appassionato
di cultura scientifica
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