Sui Monti della Luna vicino a Claviere,la neve imbianca le cime, i soldati sono pronti per la Seconda Guerra Mondiale, il Principe Umberto di Savoia li incoraggia,mentre l'alpino seduto alla sua destra, ha ricordato tutto e ne ha scritto un libro: Settimane bianche e crociere a costo zero, laddove le settimane bianche altro non sono che i combattimenti sui monti, tra francesi e italiani, e le crociere a costo zero riguardano la navigazione verso il continente Africano, a combattere pure lì.
Nello stesso anno, il poeta Gavino Puggioni era in procinto di nascere...
La bellezza della vita ha fatto incontrare questi due personaggi, entrambi prolifici poeti e scrittori, e il caso vi ha messo lo zampino, poiché Poggioni mi ha presentato Laura Vargiu, e Laura , ottima poetessa e scrittrice, ha fatto conoscere a me il poeta Mondelli, che poi ha desiderato conoscere Puggioni. Un serie di fortunate circostanze, persone di età diverse tra loro, dalla giovanissima Laura, fino al 95enne Tommaso, che se non dichiarasse senza timore i suoi anni, direi che non raggiunge gli 80!
Come mai amicizie così lontane tra loro in quanto a luogo di residenza ed età? Per la semplice ragione che le Muse Erato e Calliope hanno voluto riunire sotto la stessa egida alcuni poeti a loro cari!
Parlo ancora del Cav. Dott. Tommaso Mondelli, che ha ricordato anche in Canta che ti passa, a pag. 70, quei monti della Luna, con una splendida poesia. Così li ricorderà ancora, in altri versi che ancora non sono in stampa, ma che presto vedranno la luce in una silloge poetica già in mano all'editore.
Ed io molto volentieri ne vorrei essere la madrina! Chissà!
Danila Oppio
Ecco la poesia, ripresa da Se canti ti passa, ultima silloge poetica di Tommaso Mondelli,
che parla proprio di quell'evento riguardante la foto:
Ecco la poesia, ripresa da Se canti ti passa, ultima silloge poetica di Tommaso Mondelli,
che parla proprio di quell'evento riguardante la foto:
Sui Monti della Luna
Nel millenovecento trentanove
seguito poi dall'anno successivo
da quell'inferno fui tornato vivo
cimentate vecchie e nuove prove
Una coltre bianca, fresca e pura
ascoso largo nero e le sue acque
a Prenze Umberto pure piacque
a giugno non fu altro che paura
Sotto coltre i Monti della Luna
bianca la neve simbolo di pace
in Europa c'è chi si compiace
che primavera porti sua fortuna
Con l'amico Franco si stornava
del fumo e una fugace sigaretta
nel dubbio che ci sia vendetta
e la mano stretta si apprestava
Altro silenzio della lunga notte
nel dirci che la pace era finita
presto a giocar quella partita
ne torniamo con le ossa rotte.
Questa bellissima poesia, è stata commentata da Laura Vargiu in modo straordinario.
“Sui
Monti della Luna”
da “Se canti ti passa
– è sempre amore” di Tommaso Mondelli
Una delle poesie più belle e significative
della nuova pubblicazione in versi di Tommaso Mondelli, “Se canti ti passa – è
sempre amore” (L’ArgoLibro Editore, 2014), è quella che porta il titolo de “Sui
Monti della Luna”.
Attraverso cinque efficaci quartine il poeta
fotografa perfettamente un preciso momento sia della propria vita sia di quella
dell’intera nazione che nel 1939 si ritrovò, come tutto il vecchio continente,
sull’orlo del baratro della guerra. Si tratta del periodo che vide l’autore
giovanissimo artigliere da montagna di una divisione dell’Esercito italiano,
come da lui stesso già raccontato nella sua precedente raccolta di memorie
militari pubblicata alla fine dello scorso anno (“Settimane bianche
e crociere a costo zero – memorie di guerra e prigionia di un ragazzo partito
soldato”, L’ArgoLibro Editore); nella prosa la narrazione
procede con dovizia di particolari, mentre a questi versi bastano invece poche
ma significative immagini per evocare tutta l’incertezza di quei mesi tra la
fine del ’39 e il giugno del ’40, quando infine anche l’Italia prese parte
ufficialmente alla grande mattanza del secondo conflitto mondiale.
Fa da sfondo un paesaggio alpino – quello
del Lago Nero e dei Monti della Luna nel Torinese – di straordinaria bellezza,
la cui armonia già strideva con quanto di lì a poco sarebbe accaduto:
“Una
coltre bianca, fresca e pura / ascoso lago nere alle sue acque / a prenze
Umberto pure piacque / a giugno non fu altro che paura. / Sotto coltre i monti
della Luna / bianca la neve simbolo di pace / in Europa c’è chi si compiace /
che primavera porti sua fortuna.”
Ed è proprio in mezzo a quella neve,
“simbolo di pace”, che il poeta, così come già aveva fatto nella prosa, riesce
a cogliere un’immagine non di poco conto: l’incontro e la rispettosa amicizia
fra soldati italiani e militari francesi che, essendo quella zona di confine,
stazionavano sulle stesse montagne.
“Con l’amico Franco si stornava / del fumo e una fugace sigaretta /
nel dubbio che ci sia vendetta / e la mano stretta si apprestava.”
Francesi e italiani, dunque, tutti figli del
medesimo destino già scritto da altri, aggrappati però alla speranza di non
essere costretti a scontrarsi a causa di folli e perentorie decisioni
dall’alto.
Ma le ombre della notte ormai si allungavano
feroci anche lassù, sui Monti della Luna, portandosi via la luce di quei
giorni, come pure il fumo delle sigarette, le chiacchiere tra amici e chissà
quanti semplici sogni da ragazzi, seminando nel contempo un lugubre silenzio che
presto sarebbe stato riempito da frastuoni di morte e distruzione.
Un componimento, questo di Tommaso Mondelli,
pregno d’importanti significati, primo fra tutti quello della condanna non solo
della guerra di allora, ma di tutte le guerre di ogni tempo e luogo. In
perfetta sintonia, del resto, con quanto enunciato fin da “Rime in Libertà”
(Gli Occhi di Argo, 2012), sua prima silloge che, a mio parere, resta un meraviglioso
inno alla vita e all’amore.
Laura Vargiu
Tutte le info sulla raccolta "Il cane
Comunista e altri racconti" di Laura Vargiu cliccando qui
Meraviglioso!!!
RispondiEliminaCommossa.
Graziella