Figlio mio che t'è preso
quale fantasma ha catturato i tuoi occhi, fatti di pietra
così duri al mondo. Io volea abbracciarti mentre piangea sassi.
Creatura,
fermiamoci sulla roccia a piangere assieme, non v'è differenza tra noi
la divisione è un'invenzione macabra per sopravvivere al mondo
ma c'è verità se guardiamo con gli stessi occhi,
c'è verità se la paura non ci ottenebra chiudendoci il cielo, disperdendoci.
Io t'amo. Le mani sono così vicine al cuore
è solo la stonatura a cantare, avvinta, alle radici passate,
ai morti che tremano ancora nelle vene. Ma tu non piangere
ch'io ti bacio e assieme il mondo diviene un prato.
Il fiore raccolto nel tuo occhiello, sei così bello,
ed io m'annebbio tra gli alberi come diventassi uccello.
Alessia D'Errigo
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