Non correre, uomo
verso la vetta
la discesa è lunga
c'è un prato enorme
forse un campo minato
c'è un fiume in piena
che rotola rottami di civiltà
c'è un popolo in fila
che ti guarda, globalizzato
Non correre
perché il fango aumenta
perché il ghiaccio si scioglie
perché il ponte è crollato
e con esso tanti bambini
e tante mamme
ormai dimenticati
Non correre, uomo
quella vetta è lontana
le mani legate
a drappi di miseria
il corpo segnato
da rivoli di solitudine
e l'anima, lì distesa, a godere
di una luna ambrata
e violata
Non correre, uomo
sei rimasto solo tu
angelo in un mare di stelle
con le spine della speranza
a graffiare sentimenti
che verranno
Gavino Puggioni
Da Nelle Falesie dell'anima
Semplicemente Meravigliosa!!!
RispondiEliminaGraziella
Spettacolare!
RispondiElimina[e son stra/felice che Danila stia mantenendo in vita il blog! BRAVA!!!]
Glò
Grazie Giò! Lo faccio davvero volentieri!
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