Agglutinati all’oggi
i giorni del passato
e gli altri che
verranno.
Per anni e lungo
secoli
ogni attimo sorpresa
nel sapere che ancora
siamo in vita,
che scorre sempre come
sempre il vivere,
dono e pena inattesi
nel turbinio continuo
dei vani mutamenti.
Tale per nostra sorte
il viaggio che
proseguo,
in un battibaleno
esumando, inventando
da capo a fondo il
tempo,
profugo come gli altri
che furono, che sono,
che saranno
(Giuseppe Ungaretti – Il taccuino del vecchio,
1952-60)
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