di Mauretta Capuano
''Potermi dire amato,
sentirmi amato sulla terra''. Questo desiderava e ha ottenuto dalla vita
Raymond Carver come dice in 'Ultimo frammento'. Il testo - insieme a lettere,
in parte inedite, poesie, interviste, foto della scrivania dello scrittore, dei
luoghi dell'infanzia, della madre - e' raccolto nel libro 'Carver Country' con
fotografie di Bob Adelman e la postfazione della moglie, la scrittrice Tess
Gallagher, sposata da Carver poco prima della morte.
Viaggio nel mondo di uno dei maggiori scrittori americani del Novecento, autore
di libri come 'Di cosa parliamo quando parliamo d'amore', 'Cattedrale' o 'Vuoi
star zitta, per favore?', morto a 50 anni nel 1988, 'Carver Country' e' nato
proprio dall'incontro nel 1982 tra Adelman e Raymond (Ray per gli amici) per un
servizio sulla rivista 'Life', ma il progetto si e' poi allargato all'universo
dello scrittore di cui Einaudi ha in corso di pubblicazione tutte le opere.
''Se potessi aggiungere un solo elemento ai ritratti che Bob Adelman ha fatto
di Ray, sarebbe una cosa impossibile da esprimere in fotografia: la sua risata
contagiosa. Negli anni passati con me, la casa era sempre piena di questa
risata che sembrava provenire da una riserva di felicita' immagazzinata,
un'ilarita' che scoppiava spontanea...'' racconta la Gallagher nella
postfazione che in realta' e' un ritratto dello scrittore, dell'uomo e della
sua vita con lui. ''In genere, Ray stendeva a mano la prima stesura dei suoi
racconti in una o due tornate. Si chiudeva nella sua stanza per riapparirne
solo per farsi una tazza' di caffe' o per controllare la posta. Invece
Cattedrale fu scritta su quel treno che correva parallelo al fiume Hudson, lo
stesso treno che Jerry aveva preso nella direzione opposta per venirci a
trovare''.
Figlio di un operaio e di una cameriera, nato nell'Oregon nel 1938, alcolista,
appassionato di pesca, Carver ha fatto degli operai, degli uomini provati dalla
fatica di vivere, disoccupati, tormentati, ridotti male ma con grande dignita',
i protagonisti dei suoi libri dando ''il centro del palcoscenico'' a personaggi
che ''fino ad allora erano stati secondari nella letteratura nazionale''
sottolinea la Gallagher e racconta che lo stesso Ray aveva detto in piu' di
un'intervista: ''sono un membro tesserato dei lavoratori poveri''.
Il Carver Country racconta dunque la vita e l'opera di Ray, ma e' qualcosa di
piu', come mostrano le foto di Adelman che non hanno solo un valore
illustrativo. ''Sin dall'inizio - spiega la vedova - il mondo dei racconti
immaginati da Carver appariva pervaso da una corrente di benevola minaccia e
percio' questo doveva essere un elemento forte per definire quel territorio
della mente che chiamiamo Carver Country''.
Per i fan dello scrittore sicuramente questo e' un libro imperdibile, ma da non
ignorare anche per chi vuole entrare nel mondo di Carver. Da un'intervista del
1938 in cui spiega: ''La narrativa che a me personalmente interessa di piu' e'
quella che ha senz'altro punti di riferimento nel mondo reale'' a 'Colibri' per
Tess' che si chiude cosi': ''Quando tu aprirai la lettera, ti torneranno in
mente quei giorni e quanto, ma proprio tanto, ti amo'', c'e' tutto Carver in
questo viaggio tra disperazione e tenerezza.
·
Ora che sarai fuori per cinque
giorni,
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò.
Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta.
Poltrirò. Mi concederò di tutto.
Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò voglia.
E ne ho voglia, da solo a pensare a quando ero giovane.
Alle persone che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch'io più di ogni altra.
Tranne una.
Ti giurò che farò tutto quel che voglio mentre starai fuori!
Ma c'è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare...
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò.
Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta.
Poltrirò. Mi concederò di tutto.
Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò voglia.
E ne ho voglia, da solo a pensare a quando ero giovane.
Alle persone che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch'io più di ogni altra.
Tranne una.
Ti giurò che farò tutto quel che voglio mentre starai fuori!
Ma c'è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare...
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio
(Raymond
Carver - Racconti in forma di poesia, 1986 -
trad. Riccardo Duranti)
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