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mercoledì 17 luglio 2013

CONCERTO AD OLBIA

 
12 luglio 2013 – Auditorium Scuola Civica di Olbia – Direttore: Dr. Tonino Delital
Concerti di musica classica in piena estate? E in una città come Olbia che crede o che le fanno credere di essere la capitale della Costa Smeralda, sdraiata lì, a pochi chilometri...di effimero vivere?

Già, è successo, succede e succederà, grazie a Tonino Delitala, Direttore di quella Scuola Civica, signore di cultura altra, vezzeggiato dai suoi insegnanti, dai suoi allievi, finanche dai genitori di questi ultimi che vedono in lui...coraggio e dedizione al proprio dovere che ognuno di noi dovrebbe condividere.

Ieri, 12 luglio, era la volta di una Lezione-Concerto, ore 22, in una sala convegni più che fresca e quasi colma di noi, spettatori-ascoltatori, da quelli della terza età, avanzata, a quella mediana fino a coloro che sono ai bagliori di vita, senza distinzione di sesso.

Una prima parte dedicata ad Antonin Dvorak, ceco di nascita, cultura europea nell'anima, puramente classica e dotta, poi esportata, per missione, in quell'America di fine '800, popolata anche di mecenati illustri e intelligenti, tanto da far comporre al nostro “sonate” non proprio classicheggianti ma tendenti a quel folklorismo  musicale americano tout-court, quasi a volerne presagire un futuro immediato successo.
Alessandro Puggioni, al violino, e Massimo Masia al pianoforte, con orgoglio e con professionalità, hanno superato, con laude, quella stessa difficoltà esecutiva nascosta tra le note della Sonatina op. 100, in sol maggiore, del 1893.
E in questi quattro tempi, magistralmente eseguiti da pianoforte e violino, ci si è accorti, seppure emozionati, di quelle “cascate” di arcate voluttuose che hanno “bagnato l'anima”, predisponendola
all'amore, a quell'amore di questa musica “sola”, fine, elegante, da respirare dentro, comunque e dovunque.

La seconda parte della Lezione-Concerto, seppur breve, ha lasciato un dolce segno, recitata felicemente da Valeria Vargiu al pianoforte che accompagnava una solare Anna Maria Carroni al flauto, nella Sonata in sol minore BWV102, di Johann Sebastian Bach.
Tre motivi, allegro-adagio-allegro, mirabilmente eseguiti, per comunicare, se ve ne era ancora bisogno, quanto romanticismo, quanta libertà legata all'allegria, alberga e può albergare nello spirito umano, come il nostro, ora come allora.

La terza ed ultima parte è dedicata a Cesar Franck, musicista, belga di nascita, francese per necessità, pianista, organista e compositore illustre in un periodo dove il romanticismo-scuola ancora esisteva e resisteva a nuove forme di espressioni musicali, più vere e aggressive strumentalmente.
La sua Sonata in la maggiore per violino e pianoforte è stata interpretata ancora da Massimo Masia e Alessandro Puggioni in un’apoteosi di puro romanticismo applicato a letture musicali create dal pensiero dell'autore e materializzate in carezze al violino, col pianoforte “ a fare” da preghiera.
L'allegro romantico ha dato sveglia a sentimenti, a emozioni sopite, che il pubblico ha gradito respirandone i delicati movimenti  in religioso silenzio.
E i tasti del pianoforte che “facevano la corte” alle corde del violino, quasi invito a un urlare gemiti di un amore che non è,  ora passeggiano in accordo, direi spirituale, dentro una aureola musicale profonda, straordinaria, unica, penetrante e, in pari tempo, allegra.

Ad maiora!
                                                                                            Io, un appassionato

13 luglio 2013

Gavino Puggioni

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