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domenica 14 luglio 2013

UN INCONTRO IMPORTANTE

2 luglio 2013 -  ore 17



No, non è una data importante per voi che leggerete, ma per me sì!
Ed è la data di un semplice incontro seppure desiderato, quello  col professor Massimo Pittau, linguista, scrittore e storico, pilastro illuminante di quella nostra cultura isolana e non più isolata, a cui, molti, da sempre, vorrebbero accedere.
Del professor Pittau  conoscevo poco, per non dire di meno, ma, da qualche anno a questa parte, divenuto internauta, (si dice che sia ormai necessario, anche per....sapere!), ho conosciuto, pure personalmente, la signora Rina Brundu, titolare di un sito importante di giornalismo online chiamato “Rosebud” e da allora andavo chiedendomi: è un nome di due città americane? o è tratto dal film “Operazione Rosebud” di Otto Preminger del 1975? o da “Quarto potere”, creato da Orson Welles nel 1941? oppure semplicemente Rosebud, un insieme di categorie di rose, una più bella dell'altra?
Sinceramente non lo so ma è proprio sotto quel titolo, inventato (?) da Rina Brundu, ogliastrina doc ma da Dublino adottata per lavoro, che ho potuto approfondire la mia conoscenza su Massimo Pittau, professore e ordinario di linguistica sarda presso la facoltà di lettere dell'Università di Sassari, diverse lauree sulle “spalle”, ancora belle dritte con le sue 92 primavere, e una infinità di libri pubblicati, quasi tutti sulla sua Sardegna e sulla filologia della lingua sarda, scrivendo finanche di “Poesia e letteratura – Breviario di poetica “ (Brescia 1993), e premiato a Pisa nel 1995.

Leggere fa sempre bene, come l'ascoltare, lo dicono tutti o quasi, ma io lo faccio da ragazzino, da pitzinnu pizoni, (bambino sveglio, monello) che voleva e vuole ancora sapere.
Su Rosebud si legge di tutto, dalla critica testuale di cui Rina è maestra, a quella semplice, di giornata, improvvisata e poco incisiva. Dalla filosofia ai ricordi del tempo che fu,dalla politica italiana, la peggiore!, alla poesia, addirittura, se non alle religioni, quelle di tutti, ovviamente.

E in questo contesto è diventato molto evidente il segno lasciato dal professor Pittau e non solo perché vi si sta pubblicando il Nuovo Vocabolario della Lingua Sarda, dall'A alla Z, con relativa traduzione in italiano, ma anche per la peculiarità dedicata a ciascun lemma , sostantivo, aggettivo o verbo, coi loro accenti e movimenti labiali, coi loro significati originali, con una precisione maniacale ma dotta e allora mi sto accorgendo di quanto Amore questo signore stia dedicando alla sua terra e, direi, anche a tutti noi che dovremmo leggerlo, prima di tutti i nostri giovani, imbizzarriti da nuove e fantasiose liturgie verbali e linguistiche, (anche letterarie), dove la lingua madre, fra pochissimo, sarà misconosciuta, poco usata, se non costretti ad abbandonarla...diventerà un prodotto!, ahimè! e pochi l'acquisteranno.

L'incontro-colloquio è durato qualche ora, di certo sono diventato, ascoltandolo, più “ricco”, seppur registrando un certo affanno quando Enrico Porqueddu, il direttore-ex, si “affannava” a dire di lui e della sua storia giornalistica che lo stesso professore conosceva, rimarcandone l'onesta verità.

Del professor Pittau desidero conoscere  ancora molto e di più, se mi sarà permesso.
La sua storia è vita e da quella sono rimasto attratto, a tutto tondo, e ne rimarrò ancora, spero a lungo per lui, perché la sua esperienza, la sua conoscenza, la sua umanità, possano entrare e forgiare in meglio il mio animo, il mio alter ego assetato, ahimè!, di buone notizie e questa, credetemi, è una delle poche!


Gavino Puggioni



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