Ieri sera grazie alla calda ospitalità dell’associazione
culturale “Ex Lavanderia” all’interno del parco dell’ex ospedale psichiatrico
di S. Maria della Pietà in Roma si è svolta un’importante serata di poesia
contro il femminicidio titolata “L’artiglio di Eros” ed organizzata da
Gabriella Gianfelici, Marco Belocchi e Francesco De Girolamo.
Sotto i pini del magnifico parco circondati da padiglioni fatiscenti che ancora
racchiudono grida e torture di poveri malati di mente (a cui la cultura
ufficiale non sapeva che offrire segregazione e silenzio) e palazzine rinnovate
e restituite alla vita, alte e numerose si sono alzate le voci dei poeti contro
questo fenomeno che sembrava retaggio del passato nelle nostre civiltà evolute
ma ancora presente in società decisamente maschiliste che resistono con sangue
e con rabbia all’evolversi dei tempi.
La realtà purtroppo ci mostra quanto retaggio ancora ci accompagna, quanta
cultura del passato è ancora viva e
quanto d’altra parte incidono nuove cattive culture che si sono venute a creare
con la società dei consumi.
Questo è stato il mio contributo a questa
magnifica serata di denuncia e passione civile:
Quell’urlo
Quell’urlo rimasto nell’aria,
quel corpo scomposto
sul letto di foglie e di sangue,
lo sguardo smarrito
negli occhi da chiudere,
la violenza incisa sul tronco
di quel luogo straziato.
Ha provato a lottare,
a giocarsi la vita
ma quell’animale vigliacco
le ha sparato sei colpi,
strangolata da dietro,
uccisa nel sonno.
Sono tegole d’umanità in frammenti
d’un tetto ormai vuoto,
sono vizi di mamme e padri rampanti
a cui è bastato crescere un figlio,
o analfabetismo
d’un padre padrone
con la frusta e il bastone,
la roba e le cose,
il primato del maschio,
la bestia marchiata.
La forza dei muscoli, ma ancora per poco,
donne ingannate da false apparenze,
cresciute da leggi fatte da maschi,
prendono il largo in piazze affollate,
ricordano a tutti d’esser persone.
Ma il maschio reagisce,
si sente rubato,
la cosa che ha perso
non sa rimpiazzarla,
rimbalza il disprezzo,
aumenta la rabbia.
GLIELA FACCIO PAGARE!
Lorenzo Poggi
Lorenzo Poggi
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